Novità ed eventi

25/11/20

Gli orti di Oltre il Giardino stanno prendendo colore

Ecco l'articolo che Civico 81 ha dedicato all'esperienza in atto in via XI Febbraio 60.

Parliamo di outdoor education, di orti, di laboratori di comunità, di social street. Parliamo di uno spazio speciale, aperto alla cittadinanza: il giardino che collega via XI febbraio e via Bonomelli, di proprietà della Fondazione città di Cremona, nel quale si vivono esperienze intergenerazionali che coinvolgono gli abitanti del Civico 81, gli anziani ospiti del Centro Diurno Barbieri Raspagliesi e degli appartamenti, e gli alunni di alcune scuole del quartiere.

A marzo, si stava organizzando la prima “Festa di Santa Rita” che si sarebbe dovuta celebrare il 23 maggio 2020, ma che è stata rimandata a data da destinarsi a causa della pandemia. Proprio a partire da questo stop, all’interno del progetto About Cremona della Coop. Nazareth con l’Associazione di Volontariato Drum Bon e l’Azienda Speciale Comunale Cremona Solidale, cofinanziato dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona, ci si è messi in ascolto dei nuovi bisogni emersi nell’emergenza sanitaria. E così, il giardino con i suoi spazi per il gioco, le chiacchiere informali, un piccolo campo da calcio e 10 vasconi per la coltivazione dell’orto, sono diventati luoghi preziosi per gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado della zona, per la ricreazione post pranzo, le attività didattiche, ludiche e sportive in sicurezza. E rimangono un punto di riferimento all’interno del complesso che va da via XI Febbraio a via Bonomelli, per gli ospiti dei vari servizi diurni e residenziali dedicati ai più fragili. Anche lo spazio degli orti è ripartito: nuovi colori ai vasconi, nuove piantine e presto una piccola serra che servirà per la coltivazione di alcune piante nel periodo invernale.

Ma non è finita qui. I promotori del progetto About Cremona stanno approfondendo il tema dell’outdoor education e un piccolo gruppo di educatori, insegnanti ed operatori di Rigenera sono al lavoro per progettare due nuovi spazi di apprendimento all’aperto da lasciare alla libera fruizione di piccoli e grandi: uno sarà negli spazi del Civico 81 e uno nell’azienda agricola Rigenera a Persico Dosimo.

Il tutto con l’obiettivo, alla fine dell’emergenza sanitaria, di tornare a proporre iniziative di aggregazione e socializzazione fra generazioni e tra diversità: incontri sulla salute ed il benessere, laboratori e momenti di incontro, tornei sportivi, spettacoli e due importanti eventi: la festa di Santa Rita che è saltata e la “Bonomelli Social Street”.

08/10/20

IL 17 E 18 OTTOBRE VISITE GUIDATE IN FONDAZIONE PER LE GIORNATE D'AUTUNNO DEL FAI

La nostra Fondazione aderisce alle Giornate d'Autunno del Fai - Fondo Italiano per l'Ambiente - iniziativa che da anni contribuisce a far conoscere il patrimonio culturale delle nostre città, spesso scarsamente visibile. In particolare, nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 ottobre, dalle 10 alle 18, (ultimo ingresso h 17:30) saranno organizzate viite guidate presso la nostra sede di piazza Giovanni XXIII e alla collezione di dipinti.
La Fondazione Città di Cremona è il risultato del progressivo accorpamento di numerosi luoghi pii e di consorzi che, fin dal ‘300, si occupavano di assistenza e carità. Il Palazzo della Carità è una singolare costruzione tardo seicentesca di grande pregio, ampiamente rimaneggiata tra Otto e Novecento, che ospita una delle più significative quadrerie della città. Ed è proprio quest’ultima il cuore dell’apertura: i visitatori potranno ammirare la notevole collezione di dipinti antichi, tra cui si distinguono le eleganti Storie bibliche di fine Seicento di Francesco e Pietro Antonio Picenardi, per poi passare ai capolavori del Novecento cremonese, tra cui si distinguono i bellissimi carboncini di Mario Biazzi, a cui è dedicata un’intera parete, l’introspettivo Ritratto di Giuseppe Tomè eseguito dall’amico Carlo Vittori e il delicato bozzetto del sipario del Ponchielli di Antonio Rizzi. Ci sarà spazio anche per apprezzare opere ancora più contemporanee di artisti quali Sergio Tarquinio con i suoi inquietanti Operai.

LA PRENOTAZIONE è caldamente consigliata e si potrà effettuare a partire dal 6 ottobre sul sito www.giornatefai.it. Al momento della prenotazione verrà richiesto un contributo minimo di € 3, come donazione.

Per ulteriori informazioni: cremona@delegazionefai.fondoambiente.it

03/10/20

FESTA DELLA FONDAZIONE, SOTTOSCRITTO L'ACCORDO CON COMUNE E CREMONA SOLIDALE

Siglato questa mattina, presso la sede della Fondazione Città di Cremona in piazza Giovanni XXIII, l'Accordo di collaborazione - valevole fino a fine mandato, 2024 - per la gestione del welfare cittadino che vede coinvolti, oltre alla Fondazione, il Comune di Cremona e l'azienda speciale Cremona Solidale. Presenti al tavolo, la Presidente e membri del Cda della Fondazione: Uliana Garoli, Fiorenzo Bassi, Paola Romagnoli, Giancarlo Bosio; il segretario generale Lamberto Ghilardi, il sindaco Gianluca Galimberti e l'assessore alle Politiche Sociali e Fragiltà Rosita Viola; la componente del Cda di Cremona Solidale Maria Luisa Rocca.

DUE POLI PER IL NUOVO WELFARE - La presidente Uliana Garoli ha fatto un breve excurus sui drammatici mesi della pandemia vissuti dalla città: "La Fondazione è la casa di tutti i cremonesi, anche in questo momento così particolare, nel quale siamo stati tutti segnati. La nostra città ha perso una generazione di anziani, ma ha anche messo in moto le sue energie nel miglior modo possibile. La Fondazione in questi mesi ha avuto la sensazione di non riuscire a fare tutto quello che era necessario: abbiamo sostenuto in modo concreto l'ospedale", ha detto Garoli indicando lo pneumologo Giancarlo Bosio che come noto è stato in prima linea, "e abbiamo dedicato l'annuale Premio Barbieri ai ragazzi di CremonaAiuta. Adesso il nostro impegno è quello di ripensare gli spazi dove si svolge il welfare cittadino per una nuova socialità, a cui non possiamo rinunciare nonostante tutto". Il primo polo di intervento è Casa Raspagliesi di via XI Febbraio, con gli alloggi recentemente ristrutturati e tutti affittati a canoni moderati (4 dei quali destinati momentaneamente a rotazione per casi individuati dai servizi sociali) e inseriti nel polmone verde del Giardino comunicante con i servizi delle cooperative del Consorzio Il Sol.co / Civico 81: con la ripresa delle scuole il Giardino è diventato luogo di lezione e ricreazione per la materna e la primaria Sacra Famiglia e la primaria Realdo Colombo.
Il secondo, più impegnativo economicamente, polo di intervento è via Brescia, con la ormai imminente ristrutturazione di un'ala della palazzina storica dove troveranno spazio Centro Diurno Integrato, centro diurno Alzheimer e casa protetta con sistemazione di tipo alberghiero. "Un progetto - ha spiegato Garoli - che abbiamo potuto far partire grazie alla donazione di Luciano Somenzi e sorella, e che vedrà l'apertura del cantiere entro l'anno, con alcune integrazioni che rispondano alle nuove normative anti Covid. Devo dire che siamo stati lungimiranti, se non fossimo partiti per tempo a progettare questi due interventi, oggi non saremmo in grado di attuarli".

Proprio per garantire un'oculata gestione delle risorse della Fondazione, verrà lanciata a breve una nuova campagna di raccolta fondi (dopo quella avviata per via XI Febbraio, 'Oltre il Giardino').

GALIMBERTI: LE RSA NON REGGONO, INDISPENSABILE ANDARE OLTRE LA RESIDENZIALITA' - E' stato poi sindaco Gianluca Galimberti a tracciare le linee di sviluppo del welfare cittadino che dovrà fare sempre più i conti con una popolazione che invecchia, ma che può dare ancora tanto alla società, e con risorse non illimitate. "Questo Accordo - ha detto - illustra un percorso concreto e già in parte in atto. Siamo davanti a un nuovo modello di welfare, che vede protagonisti oltre al Comune, Cremona Solidale e Fondazione Città di Cremona: i loro Cda si sono insediati alla fine dell'anno scorso, ma con tutto quanto hanno dovuto affrontare nei mesi scorsi, hanno accumulato un'esperienza di 10 anni!
Oggi mi sono sentito anche con il sindaco di Brescia Del Bono, la situazione è simile dovunque: le Rsa non reggono. Due gli ordini di problemi che devono affrontare: la cura delle fragilità e i risvolti occupazionali. Il Comune ha postato, nelle variazioni di Bilancio, una quota significativa per Cremona Solidale; siamo anche fiduciosi che la Regione mostri un'attenzione particolare, ma in questo momento è necessario trovare modelli innovativi di welfare, che peraltro a Cremona siamo già in grado di vedere".

Il sindaco è poi tornato a parlare dell'evoluzione dei servizi rivolti agli anziani: "La residenzialità, la tradizionale Rsa, non basta più. E d'altra parte non si può dire alle famiglie 'arrangiatevi con le badanti'. Spese di un certo tipo se le possono permettere solo alcuni. Allo stesso tempo oggi abbiamo 80 e 90enni che sono ancora una risorsa per la società e questi due interventi, uno in centro storico, l'altro in via Brescia, analoghi e diversi allo stesso tempo, valorizzano questi aspetti, esattamente nella direzione di quella 'medicina territoriale' di cui oggi si asupica lo sviluppo".

Sia il progetto di via Brescia che quello di via XI Febbraio integrano l'offerta residenziale per chi ha un certo grado di autonomia, con la presenza in loco di servizi sociali e sanitari, oltre che con occasioni di aggregazione. E anche la smart city, concetto apparentemente lontano dall'interesse degli anziani, troverà un ulteriore campo di applicazione, consentendo lo snellimento delle procedure e facilitando la comunicazione tra i vari operatori in campo, oltre che direttamente con la telemedicina.

ALTRI INTERVENTI IN VIA BRESCIA - L'assessore al Welfare Rosita Viola ha infine illustrato i contenuti principali dell'Acccordo, che prevede anche altri interventi strutturali sul complesso di via Brescia, quali l'illuminazione di via Zocco, un impianto fotovoltaico sopra il parcheggio e la sistemazione dell'attigua area boscata "parco Mainardi' da rendere fruibile sia per gli ospiti di Cremona Solidale sia per gli esterni, essendo facilmente raggiungibile anche con la nuova ciclabile di via Brescia.

LA DONAZIONE MORI E ASNICAR IN MOSTRA FINO ALL'8 GENNAIO - La mattinata si è conclusa con l'inaugurazione della mostra di 15 opere - 14 quadri della collezione personale del pittore Giorgio Mori e una terracotta, "Bambina con violoncello", di Giusy Asnicar - illustrata da Tiziana Cordani, curatrice della Collezione degli Artisti del Novecento della Fondazione, unica in città. La mostra resterà aperta fino all'8 gennaio. "Arte e cultura - ha detto tra l'altro Cordani - nonostante non rappresentino il principale campo di intervento della Fondazione, sono considerati dalla Fondazione stessa come parte fondamentale del tessuto della nostra comunità, e rappresentano i valori condivisi dai nostri artisti". Gli autori in mostra sono Milena Adai, Marcello Alfei, Remo Azzini, Franca Baratti, Roberto Bedani, Mario Benedetti, Pietro Marcotti, Aldo Malerba, Virgilio Nolli, P.Antonio Pedroni, oltre ai cremaschi Feliciano Bianchessi, Federico Boriani, Fazio Lauria. Esposte inoltre due tele ad olio dello stesso Mori già proprietà della Fondazione.

30/09/20

DAL 3 OTTOBRE LE DONAZIONI GIORGIO MORI E GIUSY ASNICAR IN MOSTRA A PALAZZO DELLA CARITA'

Quattordici quadri donati da Giorgio Mori entrano a far parte della Collezione degli Artisti del Novecento della Fondazione Città di Cremona, che già custodisce due opere del pittore. Saranno al centro della mostra che inaugura il 3 ottobre alle 10,30 al piano terra del Palazzo della Carità, sede della Fondazione, in occasione della festa annuale che si svolge nella ricorrenza di san Francesco d'Assisi.

Quattordici opere di artisti diversi, a testimonianza dell'attività artistica che si è svolta sul territorio nel secolo appena trascorso, come spiega Tiziana Cordani, curatrice della collezione permanente, che su invito dello stesso Mori ha selezionato le opere. "Ho optato per autori in parte già presenti nella nostra collezione, in parte no, che potessero dare una rappresentazione della varietà nella produzione artistica cremonese. Allargando lo sguardo anche al territorio cremasco, con artisti quali Feliciano Bianchessi, Federico Boriani, Fazio Lauria, mentre purtroppo in questa occasione manca una presenza casalasca". Convinta che dal dolore dei mesi bui del Covid si possa uscire anche attraverso la bellezza e la speranza, la curatrice ha anche optato per esporre a centro sala una scultura in terracotta donata da Giusy Asnicar, che rappresenta una bambina in compagnia di un animale, opera che appartiene a "quel versante dedicato all'infanzia sempre caro ad Asnicar, che ci rimanda all'età delle aspettative non ancora tradite".

Questi gli altri autori presenti in esposizione: Milena Adai, Marcello Alfei, Remo Azzini, Franca Baratti, Roberto Bedani, Mario Benedetti, Pietro Marcotti, Aldo Malerba, Virgilio Nolli, P.Antonio Pedroni. Dipinti ad olio, ad acrilico, ma anche un acquerello, un affresco (le due donne di Franca Baratti, tratto dalla serie ispirata al pittore trecentesco Altichiero), una china e un collage, quest'ultima composizione di Lauria con al centro un intenso volto di donna. Per soggetti che spaziano dal figurativo all'astratto al paesaggio. Tra le particolarità, due quadri che hanno per protagonista lo stesso Giorgio Mori: il suo ritratto, realizzato ad olio nel 1958 da Aldo Malerba e "Il maestro e la modella" opera del 1990 di Pedroni, che mostra il pittore al lavoro nel suo studio.

Il ritratto di Mori sarà esposto con accanto le due opere a sua firma già custodite in Fondazione, una Maternità e un "Angelo Portacroce", rappresentative di due filoni prediletti dal pittore cremonese.

La mostra, che apre in concomitanza con la giornata di Festa della Fondazione Città di Cremona, da sempre vicina ai bisogni dei cremonesi, rimarrà aperta fino all'8 gennaio 2021 e sarà visitabile, previa prenotazione, dal 5 ottobre 2020 all’8 gennaio 2021 nei giorni feriali ore 10 – 12,30 e la domenica ore 10 - 12.

24/09/20

IL 3 OTTOBRE SI AVVICINA: E' IL GIORNO DELLA NOSTRA FESTA!

Sabato 3 ottobre alle 10,30, la Fondazione Città di Cremona organizza il tradizionale momento di incontro presso la propria sede di piazza Papa Giovanni XXIII. Quest'anno il distanziamento imposto dal Covid costringe a limitare gli accessi a 30 persone, per questo è necessario prenotarsi telefonando in segreteria (tel. 0372 421011, giorni feriali ore 9.30-12.30) o mandando una mail a: segreteria@fondazionecr.it

Il programma prevede tre momenti: il benvenuto presso il cortile di Palazzo della Carità da parte della presidente della Fondazione Uliana Garoli e del Cda; sarà questa l'occasione per scoprire i contenuti dell'accordo di collaborazione tra Amministrazione Comunale, Azienda Speciale Cremona Solidale e Fondazione, che prevede nuovi interventi per la sede di Cremona Solidale in via Brescia e il proseguimento dell'impegno nel welfare locale a sostegno di tutte le fragilità.
Seguirà l'inaugurazione della mostra - curata da Tiziana Cordani - dei dipinti che il pittore Giorgio Mori ha voluto donare alla Collezione degli Artisti del Novecento: in esposizione, opere di Milena Adai, Marcello Alfei, Remo Azzini, Franca Baratti, Roberto Bedani, Mario Benedetti, Pietro Marcotti, Aldo Malerba, Virgilio Nolli, P. Antonio Pedroni, Feliciano Bianchessi, Federico Boriani, Fazio Lauria. A quella di Mori si aggiunge anche la donazione di una scultura da parte di Giusy Asnicar.

Infine alle 21,15, presso la chiesa di San Michele, le splendide voci del Coro Costanzo Porta reduce da concerti nei più prestigiosi festival italiani, accompagnate dall'orchestra Cremona Antiqua, offriranno alla città il concerto di San Francesco: musiche di A. Scarlatti, D. Scarlatti, H. Purcell; direzione del Maestro Antonio Greco.
Anche in questo caso è importante prenotarsi (massima capienza 100 posti) telefonando al cell.348 8754571 o mandando una mail a: coro@costanzoporta.it

La mostra sarà visitabile, previa prenotazione, dal 5 ottobre 2020 all’8 gennaio 2021 nei giorni feriali ore 10 – 12,30 e la domenica ore 10 - 12.

QUI SOTTO: Due quadri di Giorgio Mori in esposizione

09/07/20

PREMIO BARBIERI 2020/ 5 FOCR E AUSER, VOLONTARI NON PER CASO

La Focr - Federazione oratori cremonesi - è stata una delle realtà importanti nella gestione degli aiuti durante l'emergenza Covid19. Lo ha fatto attraverso il suo rappresentante, don Paolo Arienti, che ha tenuto le fila tra le richieste della rete CremonaAiuta e i giovani degli oratori, molti dei quali già abituati al volontariato sociale. Come Laura Damiani, che insieme all'amica Ivana Xhani condivide l'impegno e anche altre passioni, ad esempio la danza. Entrambe sono state segnalate per il premio Barbieri.

Laura ha 22 anni, è al terzo anno di Lingue e Relazioni Internazionali a Brescia e a febbraio -marzo sarebbe dovuta andare a studiare in Cina. La pandemia ha interrotto i suoi programmi e l’ha dirottata verso l’aiuto ai più deboli. Conosce già bene lo spirito di servizio: “Sono stata animatrice al Grest di Cristo Re, la mia parrocchia, e dal 2018 sono entrata nell’associazione Drum Bun, che svolge animazione per ragazzi soprattutto all’estero, in Romania ma anche Albania, e in Calabria, oltre che a Cremona. E’ stato tramite Drum Bun che ci è stato chiesto chi avesse tempo a disposizione e chi se le sentisse di rendersi disponibile ad attivarsi durante i mesi del lockdown quando non si poteva uscire di casa.

“Ho iniziato subito: ci sono state affidate due famiglie a cui una volta alla settimana dovevamo fare la spesa e recapitarla a casa. Loro telefonavano, davano la lista delle cose da prendere e io sempre in coppia con un’altra persona, gliele portavo”.

“Poi, insieme al don (Pierluigi Fontana, vicario di Cristo Re) e a Ivana, abbiamo aiutato nella distribuzione a domicilio dei pacchi della san Vincenzo, visto che le persone non potevano uscire di casa”. Non erano attività completamente nuove per me, le avevo già sperimentate per Rigenera”, altra realtà - come Drum Bun - che fa capo alla cooperativa Nazareth.

Una serie di esperienze che hanno messo in contatto Laura con famiglie fragili dal punto di vista sociale o economico: “Ho familiarizzato soprattutto con quelle segnalate dal Comune, con le quali c’erano più contatti. Mi sono sempre sentita gratificata da loro, sono sempre stati disponibili e gentili. Con la consegna pacchi della san Vincenzo è stato un po’ diverso,  è sempre andato tutto bene, ma trattandosi spesso di anziani, mi sono resa conto della grande difficoltà con cui vivevano quella situazione. Una signora in particolare, voleva che salissi in casa da lei per scambiare qualche chiacchiera, me lo ha chiesto diverse volte, ma purtroppo non era possibile. E anche comprendersi attraverso le mascherine è stato faticoso per loro”.

“In quei mesi in cui in pratica tutte le relazioni di amicizia si erano interrotte, è stato bello potersi relazionare con qualcuno che non fossero solo i genitori e mio fratello. Sento di essere stata fortunata perchè ho avuto la possibilità di uscire e comunicare con persone diverse. La mia preferenza però resta quella di lavorare con bambini e adolescenti, mi sento più portata”.

L’impegno richiesto a Laura è stato di circa tre ore alla settimana per le due famiglie assistite dal Comune e altrettante per quelle della san Vincenzo: “All’inizio mi ci sono buttata con facilità perchè ero abituata a fare tante cose e d’improvviso tutto si era interrotto. Poi, quando a maggio sono iniziati gli esami, devo ammettere che mi è risultato un po’ più difficile”. 

Sempre attraverso la Focr, Filippo Dossena e Stefano Carlino sono stati dirottati all’Auser Volontariato, che in collaborazione con l’Azienda Sociale Cremonese ha gestito il centralino telefonico per le richieste di assistenza. Stefano è un veterano del volontariato, anche internazionale, lo ha cominciato fin da quando era alle superiori. Ora studia Ingegneria, ma di fatto non ha mai interrotto l’impegno sociale. Insieme a Filippo sta continuando a collaborare con Auser nel Centro Estivo per ragazzi a Stagno Lombardo. Filippo studia Scienze dell’Educazione e dei Processi Formativi e anche lui da fine febbraio si è trovato inaspettatamente con tanto tempo libero.

“Grazie al contatto con il don della mia parrocchia mi sono iscritto ad Auser - ci racconta -, associazione che durante l’emergenza si è attivata ed ha rivoluzionato i suoi servizi, soprattutto fare e portare la spesa alimentare e i farmaci alle persone costrette a rimanere a casa o perché troppo esposte al virus o perché in quarantena e quindi impossibilitate ad uscire. Si è cercato principalmente di fare servizio per quelle persone che non avevano nessun altro a cui rivolgersi ovvero anziani senza figli o con figli che vivevano fuori dal comune di Cremona. 

“All’inizio il mio ruolo è stato quello di centralinista e mi impegnava dalle 9 alle 12,30, tre ore e mezza dove entrambi i telefoni del nostro ufficio continuavano a squillare senza un secondo di pausa. Le persone ci ordinavano la loro spesa che trascrivevamo su dei fogli appositi, chiedevamo le condizioni di salute e poi passavamo le liste al gruppo che si occupava di effettuare la spesa al supermercato. 

“Dopo la prima settimana si iniziavano a conoscere gli utenti e questo ha creato un bel clima quasi famigliare: la maggior pate delle persone che chiamavano avevano anche bisogno di un po’ di compagnia, me ne sono accorto ancora di più quando sono passato al servizio di consegna, tutti i giorni dal lunedì al venerdì: ci si fermava cinque minuti in più del necessario per fare due chiacchiere e portare un po’ di compagnia. 

“Mi sono trovato circondato da persone con grande spirito di sacrificio, oltre ai numerosi ragazzi reclutati per l’emergenza come me c’erano anche i “veterani” di sessanta e sessantacinque anni che impavidi hanno risposto positivamente alla nuova richiesta nonostante fossero nella fascia di età più esposta.

"Siamo riusciti a creare un bel gruppo e questo ci ha permesso di faticare e sorreggerci gli uni con gli altri senza accusare troppo lo sforzo”. “Non ho fatto incontri particolari con delle persone - racconta ancora Filippo - ma era piacevole sentire che ogni due o tre giorni chiamavano le stesse persone e quando riconoscevano la tua voce si sentivano tranquillizzate ed alla fine di ogni telefonata ti ringraziavano tantissimo definendoci più volte degli angeli”. La formazione scout lo ha aiutato a mettersi a disposizione: “Il tempo passato in questa esperienza non mi è per niente pesato ed anzi è stata occasione per riflettere soprattutto sulle fragilità delle persone anziane e fare nuove conoscenze". E una volta terminata la piena emergenza Ha continuato a collaborare con Auser nell'assistenza agli ingressi della casa di cura Ancelle.

“Sinceramente non mi sento speciale o migliore per quello che ho fatto, la mia educazione e la mia famiglia mi hanno insegnato che quando c’è bisogno di aiutare bisogna farlo senza nessuna ricompensa, infatti il volontariato e sempre stato parte della mia vita sia come scout sia come allenatore e giocatore di calcio e mi è sembrata la cosa più normale farlo anche in questo periodo con una nuova associazione che prima non conoscevo”.

Anche Carlo Chiavuzzo, 20 anni, studente universitario, è stato impegnato nel servizio di spesa a domicilio e ha raccontato le ragioni della sua scelta sul blog diocesano ‘Restart’. “Mi sono sentito in dovere di dare una mano alla mia città”, dice Carlo in una videointervista. “Non sono un medico, non potevo essere in prima linea come dottore, ma  sentivo che dovevo mettermi in gioco. E poi a spingere c’è stato anche l’aspetto del divertimento: il volontariato mi dava la possibilità di uscire, stare con amici e persone che conoscevo e non ero costretto a stare dentro le mura di casa”.

L’immagine del volontario Auser che consegna il sacchetto della spesa in un cestino tirato su  con una cordicella al piano superiore di un’abitazione, è quella che per Carlo simboleggia meglio di tutte lo spirito di questo servizio: cercare, anche con metodi fantasiosi, di rendersi utili al prossimo. Un’esperienza utile agli altri, ma anche a noi stessi: “Fin da subito - dice ancora Carlo -  questa cosa è stata per me motivo d’orgoglio, mi sono sentito importante in una situazione difficile. Ho ricevuto complimenti e gratitudine, sentire che sei importante per una persona, ti rende molto felice e soddisfatto. E’ un ricordo che terrò dentro di me tutta la vita. E’ la dimostrazione che tutti possiamo renderci utili per la comunità, anche per chi non conosciamo”.

03/07/20

PREMIO BARBIERI 2020/4: PER GLI AMICI DI ROBI UNA NUOVA SCOMMESSA (VINTA)

Il blocco di tutte le attività sportive e degli eventi musicali rischiava di lasciare inattivi troppo a lungo i ragazzi degli 'Amici di Robi'. Per questo Federico Medagliani, presidente dell'associazione che ha trasformato un torneo di street basket di quartiere in un evento nazionale e ha infiammato le notti estive al parco al Po con il Tanta Robba Festival, non ha avuto dubbi nel proporre ai ragazzi di dare una mano alla rete di CremonAiuta. Nello spirito che da sempre contraddistingue questa associazione: entusiasmo, empatia e tanta positività nell'affrontare anche i momenti bui.
Il 'via' all'impegno è venuto quando in associazione si sono resi conto che era proprio impossibile, quest'anno, dare vita all'evento già pronto a partire, il St.Patrick's Day, lo scorso febbraio. "Mi è arrivato un messaggio, se potevamo consegnare birra", ricorda Federico. "Ho capito che forse potevamo metterci a disposizione anche per fare qualcosa di più utile e abbiamo chiesto all'assessore Viola". L'incarico è stato quello di recapitare i pasti pronti preparati presso il Bon Bistrot (e poi al Seminario) presso le abitazioni di persone anziane e fragili servite dalla cooperativa Varietà, che aveva molti soci - dipendenti impossibilitati per malattia o altro.
Un servizio che ha impegnato sette giorni su sette, con una ventina di utenti per giorno. Mente organizzativa è stata Letizia Kakou, educatrice, 28 anni il prossimo dicembre, da un anno socia degli Amici di Robi, che di settimana in settimana ha incrociato i turni senza mancare di mettersi sempre in servizio per prima quando serviva.
Tra i volontari segnalati per il premio Barbieri, oltre a lei c'è Stefano Ferrari, 27 anni, studente in Ingegneria Meccanica a Parma e Federica Maccagnola, stessa età, addetta alle vendite in un negozio di telefonia, che dai primi di marzo non ha mai saltato un turno e considera gli anziani del suo giro come se fossero i suoi nonni. Per tutti, a turno, partenza dalle cucine del seminario e poi per tre ore circa, il giro dei 'clienti' abituali, con cui sono nate storie di affetto e amicizia.

"Mettersi a disposizione della comunità è stata un’esigenza fisiologica", racconta Paola, segretaria dell'associazione. "Sinceramente questo tipo di volontariato sta restituendo più a noi, emozionandoci ogni volta che una persona anziana ci ha aperto la porta con il sorriso nel vederci, con quella timida felicità che si prova nell’aspettare una visita gradita, probabilmente l’unica della giornata".
Un impegno che ha visto unirsi caratteri diversi e li ha resi più amici nel condividere quei viaggi da una casa all'altra percorrendo strade deserte e spesso sconosciute: Stefano, ad esempio, non aveva mai fatto altro volontariato se non all'interno del Tanta Robba. "Come addetto alla 'cambusa', dice ridendo, "ma lì siamo in tanti a collaborare, è impossibile conoscersi tutti, a volte sono solo numeri su whatsapp. Qui è stato diverso, non pensavo di trovarmi subito così a mio agio, invece mi è venuto tutto naturale, forse anche per il momento particolare che vivevamo e per la causa. Tre ore in macchina tutte le mattine aiutano a familiarizzare".

Tra i tanti utenti per cui questi ragazzi erano diventati presenza fissa, alcuni resteranno sempre in mente: come 'la Vitto', una signora di 94 anni, una tosta, che aveva sempre lavorato in vita sua e raccontava aneddoti e storie sulla sua gioventù, il marito, i figli. "La nostra presenza era una gioia per lei, ci ringraziava perchè portavamo una ventata di felicità. 'Buona giornata, come verrei volentieri con voi', ci diceva".
La 'Vitto' è entrata anche nel cuore di Federica, che è riuscita a conciliare il volontariato con i turni di lavoro a mano a mano che questo riprendeva: "Portava i suoi anni egregiamente, ci ripeteva tutti i giorni l'aneddoto in cui il marito le diceva, quando era ancora in vita, 'te seét de sbàter in dèl bidoòn del rud' e la nostra risposta era sempre che tutti avremmo fatto la firma ad arrivare ai 94 come lei".
Tra tanti sorrisi, anche qualche amarezza: "C'è stata una persona che ci rispondeva un po'stizzita se non arrivavamo all'ora giusta, perchè diceva che poi doveva uscire", racconta Stefano, "poi magari si arrabbiava se nella scatola c'era il pane integrale invece di quello normale, in quanto diabetico ... ma niente di traumatico".

"A volte è stato anche difficile osservare le regole - aggiunge Federica - sapevamo bene di non dover entrare in casa, però c'erano persone che magari non avevano neanche la forza di prendere le scatole, bisognava proprio avvicinarsi, oppure si sorreggevano con il bastone e non c'era modo di fare la consegna a distanza. Ho visto anche situazioni in cui
mi chiedevo, vedendo certe persone, come facessero a stare da soli e purtroppo qualcuno, o perchè caduto o a causa del Covid, non è più stato in grado di stare in casa".
Qualche timore di subire il contagio c'è stato: "Ho avuto gli zii ricoverati - dice Stefano - in effetti in qualche momento ho pensato al rischio, ma è durato poco, e poi eravamo protetti, si sudava tantissimo dentro quel camice. Se non lo facciamo noi a 27 anni, mi sono detto, chi dovrebbe farlo?".
"Da tutto questo abbiamo solo guadagnato, non abbiamo rinunciato a niente", afferma Letizia."E' stato anche un modo per rimanere attaccati alla realtà" aggiunge Federico. "Parecchie persone si sono aggiunte nel tempo, in tanti ci hanno chiesto di poter dare una mano. C'è molto dell'atteggiamento di Roberto (Telli) in quello che abbiamo fatto in questa occasione. Il piglio di tutti i volontari è sempre lo stesso di tutte le altre nostre iniziative: cercare di mettere a proprio agio la persona che hai di fronte, che sia un 18enne che vuole vedere un concerto o un anziano. Sono convinto che le persone che si mettono in gioco con noi hanno connaturata questa carica emotiva ed empatica, anche nell'approcciarsi a degli sconosciuti. Mettere a proprio agio le persone era una grande dote di Roberto, noi cerchiamo di fare lo stesso. E' curioso che in questo gruppo ci sia gente di 18 anni, di 40, gente che ha tre lauree e altri che magari non hanno finito le medie ... tanta diversità ma con qualcosa che li unisce".
"Siamo riusciti a portare tanto del paradigma 'Tanta Robba' anche in questa situazione 'strana'.
Dopotutto il desiderio di superare la tristezza per la perdita di un amico è quello che ci ha fatto mettere in piedi il torneo tramutando la paura in qualcosa di positivo. Anche con l'emergenza sanitaria è successo qualcosa di simile: siamo in un momento di difficoltà, cerchiamo di fare qualcosa che ci aiuti a costruire".

Questi gli altri ragazzi under 28 che hanno dato la massima disponibilità nei vari turni di consegna: Luca Balla, Zamble Bi Denson, Gabriella Petrina, Chiara Sbruzzi, Anca Verde, Angelica Bonavita, Matteo Zametta.
"Siamo molto orgogliosi e grati di avere in Associazione persone dotate di questo spirito, sono la nostra forza e sprone a buttare sempre un po’ più in la il cuore oltre l’ostacolo".

GUARDA QUI IL VIDEO REALIZZATO DURANTE IL LOCKDOWN DA CREMONA1 TV

02/07/20

PREMIO BARBIERI 2020 /3 LA CITTA' DELL'UOMO: SPESA E MASCHERINE A DOMICILIO

Sono 10 i giovani segnalati dall'associazione Città dell'Uomo dal presidente Giuseppe Ballestriero per l'impegno mostrato durante la fase più dura dell'emergenza Covid. Ecco le testimonianze di tre di loro, ragazzi che hanno dedicato il proprio tempo e le proprie energie nell'ambito della rete CremonAiuta, a favore di chi durante il lockdown non aveva contatti con il mondo esterno.
Francesca Nassano, 24 anni, si è appena affacciata al mondo del lavoro. Da poche settimane lavora nell’ufficio marketing di un’azienda, "ma durante la pandemia ero una stagista disoccupata. Ho anche un secondo lavoro: faccio la hostess allo stadio Zini per la U.S.Cremonese. Il mio hobby (e a volte anche questo diventa un lavoro) è la danza, che pratico in una scuola di Cremona e in un’agenzia a Milano". Il suo ultimo impegno in questo settore era stato a gennaio, quando ha partecipato a un video musicale dei Pinguini Tattici Nucleari. Appena in tempo di finire le registrazioni e poi tutto è cambiato.
"Mi sono resa conto che c'era un grande bisogno di aiuto da parte di noi giovani. Tramite la Città dell'Uomo ho contribuito ad organizzare la distribuzione dei buoni spesa presso il POIS del Comune, alla preparazione delle mascherine, dividendole per i vari quartieri e quindi alla loro distribuzione. Poi, con gli altri ragazzi, abbiamo preparato gli scatoloni per le varie associazioni presso la Protezione Civile e ho fatto la spesa per le persone in difficoltà". Questa non è stata la prima esperienza di volontariato di Francesca, che durante l’università aveva collaborato ad un laboratorio teatrale presso la Casa dell’accoglienza. Ma il volontariato in pieno periodo Covid è stato una cosa diversa: "Un episodio che mi ha colpito è stato quando la guardia della Lidl, il supermercato dove andavamo a fare la spesa con l’associazione, ci ha donato tanto cibo per le famiglie in difficoltà e ci ha ringraziati per ciò che stavamo facendo, dicendoci un detto del suo Paese d'origine: 'La soluzione per l’uomo è l’uomo'".
"Una cosa bellissima da aggiungere è che anche il mio fidanzato ha fatto volontariato con me a La Città Dell’Uomo. Ci siamo visti sempre con i guanti e la mascherina, a distanza e solo durante l’attività di volontariato... ma almeno ci siamo visti! Le richieste per fare volontariato erano tantissime, sono felice e fiera della risposta che la cittadinanza ha potuto avere. Le associazioni (non solo noi volontari) sono state presenti, pronte, instancabili, lavoravano tutto il giorno. Sono davvero felice di aver fatto parte di questo progetto, che mi ha aiutato anche a conoscere tante persone".

Martina Pedrini ha 25 anni e si divide tra Cremona e Milano dove ha studiato all'università. Parte subito con un record: è stata una delle primissime laureate per via telematica, il 10 Marzo, appena scattato il lockdown, guadagnandosi la laurea magistrale in Chimica Industriale, con 110/110. "Ero nella mia stanza a Cremona e avevo al mio fianco solo i miei genitori", racconta. "A causa della pandemia e della quarantena, lo stage che dovevo iniziare a Milano in una azienda farmaceutica, prima di iniziare il dottorato in chimica, è saltato e mi sono ritrovata ad avere parecchio tempo libero a disposizione.
Non ho esitato nemmeno un momento a mandare la richiesta per fare la volontaria presso il Comune di Cremona, nonostante l'incertezza e la paura che ci circondava alla fine di marzo/inizio aprile.
Oltre alla richiesta fatta al comune di Cremona, ho mandato la mia candidatura anche alla Croce Rossa di Cremona che cercava volontari temporanei per il servizio di Pronto-Farmaco e Pronto-Indumenti. Una sera di inizio aprile mi chiama Pino (Giuseppe Ballestriero) e il mattino dopo ero in Comune per aiutare gli impiegati nell'erogazione dei buoni spesa per le persone più in difficoltà. In quelle settimane l'agitazione era percepibile, sia per le norme di sicurezza e distanziamento che dovevamo mantenere, nuove e strane per tutti, sia per dover affrontare un servizio da portare a termine in velocità, ma tracciando ogni passaggio. Dopo questo, ho percorso quasi tutte le vie di Cremona, civico per civico, a lasciare le mascherine ad anziani singoli, coppie di anziani e successivamente a famiglie". C'è un episodio che ha colpito di più Martina: "Una signora sugli 80 anni, che viveva da sola e da diverse settimane non aveva contatti con nessuno, vedendo me e la mia compagna si è messa a piangere e ci voleva offrire tutti i dolci che aveva in casa per poter passare 5 minuti con noi a chiacchierare".
Martina sta continuando l'impegno con l'associazione, procurando la spesa per le famiglie in difficoltà. Non è nuova al volontariato: negli anni del liceo ha partecipato ai servizi pasquali della Caritas a Roma per distribuire i pasti alle persone senza tetto.
"In questo momento ho fatto domanda per una posizione di dottorato, ma continuo a dare il mio supporto sia alla Città dell'uomo sia alla Croce Rossa nelle attività richieste per la fase2: a dire la verità ho trovato due nuove famiglie fantastiche!".

Andrea Busseti ha 21 anni, ha studiato cucina presso l'istituto alberghiero di Salsomaggiore Terme e lavora come aiuto cuoco in un ristorante a Castelvetro Piacentino. Ha iniziato a fare volontariato per aiutare durante l'emergenza Covid, dato che era in cassa integrazione e "non mi andava di stare in casa con le mani in mano. Questa esperienza totalmente nuova per me è stata davvero magnifica, poter aiutare le persone, conoscere nuovi ragazzi e adulti è stato davvero travolgente e mi ha portato davvero tanta gioia nel cuore.
"Ho svolto diversi compiti durante le settimane da volontario, iniziando a fare spese e portarle a domicilio alle persone più bisognose di aiuto, passando in seguito all'imbustamento e distribuzione dei buoni pasto ed infine all'imbustamento e distribuzione di mascherine casa per casa. E' stata davvero una bella esperienza che mi riprometto di ripetere in futuro se ce ne fosse bisogno. E mi ha insegnato che a volte bastano piccoli gesti per fare felice una persona".

Mattia Gramuglia, volontario di CremonaAiuta, si trova nel bel mezzo della sessione d’esami (studia Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano) quando trova il tempo di risponderci. Ha 23 anni, vive a Cremona e ama viaggiare, soprattutto se in sella alla sua motocicletta.
Anche lui come i compagni, ha contribuito nell'acquisto e consegna della spesa per chi non poteva uscire di casa e successivamente ha fatto il 'porta a porta' per la distribuzione delle mascherine fornite dal Comune di Cremona.
"Questo non è stato il primo approccio al volontariato", spiega. "Sono stato un Rotary Exchange Student negli USA quando ero in quarta superiore e lì avevo già avuto l’opportunità di svolgere attività di servizio. Ad esempio avevamo caricato un container con stampelle e altro materiale da spedire in Africa e andavamo nelle case di persone poco abbienti per aiutarle a mettere in ordine e fornire assistenza.

"Una cosa che mi ha colpito molto sono stati gli sguardi riconoscenti di molte persone durante il servizio; e soprattutto una persona che mi chiese come mai fossi lì a fare il volontario pur essendo così giovane. Personalmente mi sono sempre chiesto l’opposto, ovvero come mai ci fossero anche persone parecchio più anziane di me a svolgere volontariato nonostante in quelle circostanze la loro fascia d’età fosse una di quelle più a rischio a causa del Covid-19".
Il gruppo di giovani della Città dell'Uomo è tra i più numerosi tra quelli che hanno preso parte alla rete di CremonaAiuta, in molti casi venendo a contatto per la prima volta con La Città dell'Uomo. Voglia di rendersi utili e insofferenza per l'essere costretti all'inattività durante il lockdown sono state le molle che hanno spinto tutti loro a vincere le resistenze dei genitori - inizialmente preoccupati dei rischi sanitari - e uscire di casa, mentre il mondo degli adulti perdeva molte delle sue sicurezze. Ecco gli altri volontari: Sara Melis, Stefano Camozzi, Benedetta Carini, Andrea Corbari, Amanda Mormile, Mahmoud Kahmis.

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30/06/20

CONSEGNATI I PREMI BARBIERI, IL SINDACO AI GIOVANI: 'DA VOI UNA LEZIONE AGLI ADULTI'

Cerimonia all'aperto per la consegna dei Premi alla memoria di Attilio Barbieri, questa mattina presso il Giardino di casa Barbieri Raspagliesi di via 11 Febbraio 58. 52 i ragazzi tra i 18 e i 28 anni segnalati dalle associazioni che hanno preso parte alla rete CremonAiuta, creata dal Comune durante l'emergenza Covid: Croce Rossa Italiana, Croce Verde, La Città dell'Uomo, Gli Amici di Robi, Auser Volontariato comprensorio Cremona, Focr Federazione oratori cremonesi. Ciascuna associazione ha ricevuto un assegno di 2.000 euro, ma soprattutto la soddisfazione di aver contribuito ad alleviare una situazione che per tante persone costrette a casa poteva diventare davvero insostenibile. Consegna a domicilio dei pasti, della spesa, dei farmaci, distribuzione casa per casa delle mascherine, trasporto ammalati, ma anche più semplicemente alleviare la solitudine di anziani e persone fragili: queste le attività principali in cui sono stati occupati.

Ad aprire la cerimonia è stato Lamberto Ghilardi, segretario generale della Fondazione Città di Cremona che amministra il lascito Barbieri e componente della commissione valutatrice insieme alla presidente della Fondazione, Uliana Garoli, dall'assessore al Welfare Rosita Viola, dal delegato del Vescovo Mons. Ruggero Zucchelli, dalla vice preside del liceo Manin Di Vita.

"Ogni anno - ha spiegato Garoli - con molto piacere ricordiamo Attilio Barbieri, un giovane caduto per mano delle truppe di occupazione quando la guerra stava finendo. E lo ricordiamo con un premio, derivante dal lascito dei genitori, nato come premio alla 'bontà, concetto che però ci sembrava un po' troppo vago e che abbiamo deciso di tradurre in quello che oggi qui voi rappresentate, ovvero l'impegno sociale, civile e nel volontariato. L'esempio di quest'anno, la messa in moto di queste energie nella rete CremonAiuta, ci ha indicato subito la direzione da dare a questo premio e per questo la commissione, in pieno accordo ha deciso di semplificare le procedure chiedendo direttamente alle associazioni coinvolte di segnalarci i giovani, senza aprire bandi". Una menzione è stata riservata anche a tutte le altre realtà associative che per ragioni di età, sono rimaste fuori da questo riconoscimento. Significativa anche la scelta del luogo di consegna del Premio: il giardino del Centro integrato per anziani Barbieri, gestito da Cremona Solidale e di casa Raspagliesi, di recente ristrutturata dalla Fondazione con 10 nuovi appartamenti a canone calmierato. Un giardino che funge anche da collegamento con Civico 81 di via Bonomelli, dove si svolgono le numerose attività delle cooperative del consorzio Il Sol.co., oggi rappresentato dalla presidente Giusy Biaggi e da Simona Saletti.

"E' commovente vedere questo spettacolo - ha poi detto il sindaco Galimberti rivolto ai giovani - di così grande forza da parte di tutti voi, siete un segno di speranza grandissimo, insieme ad altri segni, come ad esempio la nascita di 15 bambini in poche ore e i tanti matrimoni che abbiamo prenotato per settembre in Comune". Galimberti ha poi posto l'attenzione sul futuro: "Siamo migliorati davvero dopo il Covid? Non so, soprattutto noi adulti. Secondo me, al contrario di quello che molti dicono dei giovani, siamo noi adulti a rappresentare spesso un problema. Oggi abbiamo il dovere della memoria, di ricordarci quello che quei giorni hanno rappresentato. La domanda è: le fragilità resteranno al centro della nostra comunità? Lo spirito di volontariato che avete interpretato riuscirà ad entrare anche nel mondo del lavoro, della politica, dell'economia? Quando toglieremo le mascherine, la capacità di avere un rapporto reale tra di noi rimarrà o no? Il periodo che abbiamo attraversato ci ha fatto capire ciò che davvero conta".

Un'altra mattonella, realizzata da Umberta Robusti Gennari, infine è stata apposta sul 'muro degli amici', come ringraziamento a CremonAiuta, a ricordo dell'impegno di un'intera comunità e dei suoi giovani in un momento di grande bisogno. Si trova accanto  quella degli altri benefattori che con piccole e grandi donazioni stanno contribuendo all'abbellimento di quest'area verde aperta al pubblico: tra le ultime arrivate, quella di Cassa Padana, oggi rappresentata dal direttore Fabio Tambani.

ELENCO DEI VOLONTARI SEGNALATI

CROCE VERDE Corpo Volontari Pubblica Assistenza
Presidente Luciano Grazioli
GIOVANI SEGNALATI:
Aglio Letizia
Aglio Roberta
Amighetti Sebastian
Capelli Marta
Chicchini Jessica
Di Battista Ilenia
Erbi’ Angela
Ferrari Roberto
Frige’ Filippo
Grazioli Samuele

FOCr Federazione Oratori Cremonesi
Presidente don Paolo Arienti
GIOVANI SEGNALATI:
Carlino Stefano (segnalato anche da AUSER)
Dossena Filippo (segnalato anche da AUSER)
Bentivoglio Giantommaso (segnalato anche da AUSER)
Xhani Ivana
Damiani Laura

Associazione LA CITTA’ DELL’UOMO ONLUS
Presidente Giuseppe Ballestriero
GIOVANI SEGNALATI:
Gramuglia Mattia
Busseti Andrea
Melis Sara
Pedrini Martina
Camozzi Stefano
Carini Benedetta
Nassano Francesca
Corbari Andrea
Mormile Amanda
Kahmis Mahmoud

Associazione di promozione sociale GLI AMICI DI ROBI
Presidente Federico Medagliani
GIOVANI SEGNALATI:
Kakou Letizia
Maccagnola Federica
Balla Luca
Zamble Bi Denson
Petrina Gabriella
Sbruzzi Chiara
Verde Anca
Ferrari Stefano
Bonavita Angelica
Zametta Matteo

CROCE ROSSA ITALIANA Sezione di Cremona
Presidente Loredana Uberti
GIOVANI SEGNALATI:
Pini Elisa
Baronio Nicole
Rebecchi Giulia
Nolli Alessandro


AUSER VOLONTARIATO Comprensorio di Cremona
Presidente Donata Bertoletti
GIOVANI SEGNALATI:
Belli Sofia
Bentivoglio Giantommaso (segnalato anche da FOCR)
Bergogni Davide
Bozzetti Mattia
Chiavuzzo Carlo
Dizioli Giulia
Dizioli Lorenzo
Dossena Filippo (segnalato anche da FOCR)
Fa Alberto
Galluzzi Alessandro
Lazzari Valerio
Tosca Riccardo
Carlino Stefano (segnalato anche da FOCR)

 

30/06/20

PREMIO BARBIERI 2020 / 2 L'IMPEGNO DEI GIOVANI DELLA CROCE VERDE

"Queste giovani risorse sono un esempio per tutta la popolazione per il grande impegno rivolto alla comunità, e la loro grande disponibilità di tempo dedicato all'associazione in particolare durante l'emergenza Covid19". Il presidente della Croce Verde di Cremona, Luciano Grazioli, non ha dubbi sul fatto che tutti i volontari under 28 meritino un riconoscimento. Dieci quelli segnalati per il premio Barbieri: Letizia Aglio, Roberta Aglio, Sebastian Amighetti, Marta Capelli, Jessica Chicchini, Ilenia Di Battista, Angela Erbì, Roberto Ferrari, Filippo Frigè, Samuele Grazioli.
Cinque ambulanze messe a disposzione dall'associazione, tutte impegnate nel trasporto malati, fin dalle 17.15 di quel venerdì 21 febbraio, quando la Croce Verde di Cremona viene chiamata in quella che sarebbe diventata dopo qualche giorno 'zona rossa'. Su una di quelle prime ambulanze c'era Roberto, 25 anni, volontario dal dicembre 2016: "Avevamo poche mascherine Fp3, solo quelle che c'erano in dotazione per l'ordinario, nessuno pensava a una emergenza di quel tipo. Di trasporti poi ne ho fatti tanti, tra Cremona, Bergamo, sul Milanese, con turni ininterrotti di diverse ore. Molti di questi viaggi erano per liberare i reparti dell'ospedale di Cremona che giorno dopo giorno venivano destinati ai Covid. Il terrore che ho visto negli occhi di pazienti molto critici è qualcosa che non ho mai visto in tutta la mia vita". "Un caso, ricordo in particolare: il 118 ci aveva indirizzato a casa di un malato molto grave, che però si è rifiutato di salire in ambulanza: non voleva lasciare la moglie. Allora, insieme ai figli, seppure a distanza abbiamo cercato in tutti i modi di trovare ossigeno, abbiamo usato quello che avevamo in dotazione, ma ne serviva ancora. Vedevamo che la situazione si stava aggravando, la saturazione del sangue era bassa e questo poteva comportare danni cerebrali ... il respiro si faceva sempre più accelerato, mi veniva da piangere".
"Mi hanno colpito anche tanti ragazzi giovani - aggiunge Roberto - di 18, 19 anni, in brutte condizioni. Mi chiedevo come fosse possibile tutto ciò, eravamo agli inizi, si sapeva poco della malattia e secondo me anche adesso in tanti non si rendono conto della sua gravità".
Sebastian, 28 anni, rappresentante, ha avuto pure la sventura di contagiarsi ed è stato quindi in quarantena tra marzo e aprile, ma era in servizio sabato 22 febbraio. "Abbiamo subito cominciato a trasportare pazienti nei vari ospedali, il viaggio più lungo probabilmente è stato fino a Como. Mi ha molto impressionato lo sgomento dei famigliari che si vedevano portar via il malato da casa senza certezze sulla destinazione, e in alcuni casi era stato detto loro di salutare definitivamente il loro congiunto... e poi è stato straziante dover soccorrere bambini sotto l'anno di vita".
Jessica ha 26 anni, studia per diventare Oss ed è volontaria dal 2016. L'interruzione di tutte le attività scolastiche le ha fatto interrompere il corso e adesso è in attesa di inizare il tirocinio. Ma l'esperienza dei mesi passati, l'ha resa molto più forte e motivata. "Il primo trasporto che ho fatto è stato un secondario urgente, una persona con sintomi molto pesanti, dovevamo portarlo a Milano. Devo dire la verità, ero molto spaventata". Jessica si è trovata anche nella situazione in cui il paziente era un volontario della sua stessa associazione: "Era a casa sua, stava male ma non voleva farsi ricoverare. Luciano (il presidente) lo ha praticamente costretto e io ho fatto il trasporto. Quando il paziente è uno che conosci è molto diverso, non trovavo le parole per dirgli che andrà tutto bene. Alla fine è stato lui a tranquillizzarmi. Da pochi giorni ho avuto la gioia di fare il turno con lui, tornato in servizio".
Marta, 24 anni, ha effettuato soprattutto dimissioni e spostamenti. Tra le immagini che le sono rimaste in mente, quella gioiosa di una nonnina uscita dall'ospedale da campo dei Samaritani, che "mi veniva incontro trotterellando tutta contenta con la sua borsina". Ma anche meno liete, come quando da Crema ha trasportato tre persone ancora giovani, sotto i 40 anni, con destinazione Cremona: "Arrivati all'ospedale, non si sapeva in quale reparto metterli, c'era una grande confusione, abbiamo atteso in ambulanza due ore e anche noi eravamo spaesati".
I giovani della Croce Verde hanno fatto un super-lavoro anche psicologico, nell'assenza dei loro colleghi con più esperienza, rimasti a casa per precauzione o perchè contagiati. "Forse quello che mi è pesato di più in quel periodo è stato non poter vedere i miei nonni e poi avevo anche un po' paura per mia madre, che sta superando una malattia", dice ancora Marta.
Samuele, 20 anni, al primo anno del corso di laurea in Infermieristica, ha un conteggio preciso di quante ore ha passato in servizio nel periodo più intenso: "497, dal 1 marzo al 24 maggio, le ho dovute segnare per la scuola". Volontario da poco più di un anno, "i racconti più brutti me li ha portati a casa papà", Luciano, presidente dell'associazione. "Sabato 22 febbraio mi chiamano, vado con Sebastian a Casalbuttano, per un bambino di 4 anni: dopo pochi minuti ha smesso di piangere, ma la cosa straziante è stato vedere la preoccupazione della madre. Poi ricordo la frase di un signore che avevamo portato in ospedale per fare il tampone: "Spero che finisca presto - ci ha detto - lo spero per voi, non per me. Voi siete così giovani' e lo diceva con le lacrime agli occhi. Era preoccupato per noi". Ma ci sono state anche lacrime di gioia: "Quando ad esempio ho riportato a casa un signore di 85 anni, ricoverato per tanto tempo, e ad aspettarlo c'era la moglie di 90, una bellissima scena di felicità".
Tra questi giovani c'è anche chi ha fatto parte dell'equipaggio che ha fatto nascere in casa un bambino: era la notte tra il 16 e 17 marzo, la mamma era sola in casa, Covid positiva, con il marito in ospedale.
Il volontariato ha privato questi ragazzi di ore di sonno (la sala riunioni era diventata un dormitorio in quei mesi) ma non di soddisfazioni. Una delle più belle? L'applauso corale al loro indirizzo, che si è levato dalle finestre di un condominio. L'amarezza più grande? Vedere tanti loro coetanei che se ne infischiano di distanze e mascherine. E vedere quanta sottovalutazione del pericolo vi sia in alcune scene di assembramenti come quelle di Napoli.