Scuola edile e liceo artistico: un'altra vasca decorata in via 11 febbraio
Alle ore 16, da settembre a ottobre, si concludevano le giornate di lavoro ai vasconi di “Oltre il Giardino” tra gli alloggi di Fondazione Città di Cremona e le attività di Civico 81. Protagonisti la Scuola Edile Cremonese e il Liceo Artistico Stradivari, in sinergia con la Cooperativa Nazareth e l’Azienda di agricoltura sociale e biologica Rigenera. “Abbiamo restaurato i vasconi degli orti rialzati con uno strato di malte e un intonaco osmotico per evitare che si deteriorassero con l’acqua piovana”, racconta Gherardo Dossena, docente tecnico di laboratorio alla Scuola Edile e geometra da 50 anni.
Le classi della Scuola Edile, a partire dai progetti di ragazzi e ragazze del Liceo Artistico, guidati dal prof. Michele Bozzetti, hanno realizzato la copertura dei vasconi, ma anche l’abbellimento con la tecnica dell’affresco e del graffito. “Il Liceo Artistico ha studiato i soggetti da rappresentare, la loro sequenza e le tecniche con cui realizzarli, oltre a seguire i ragazzi della Scuola Edile nel processo e nella parte pittorica, lo strato di colore in superficie. I ragazzi hanno quindi potuto sfruttare le conoscenze della tradizione, parte integrante del percorso scolastico, mettendole in campo”, aggiunge Maria Cristina Regini, docente della Scuola Edile Cremonese e Restauratrice di Beni Culturali.
Un clima di collaborazione per abbellire un luogo in favore della comunità. “Capita la dinamica del progetto, i ragazzi si sono sentiti coinvolti nell’operatività e sono rimasti soddisfatti del lavoro e del rapporto con il Liceo Artistico”, confermano gli insegnanti Dossena e Regini. “Il luogo vuole essere aperto alla cittadinanza in autogestione. Uno spazio di libera espressione per tutti”, dice Aldo Lottici, della coop. Nazareth che segue il progetto “Oltre il giardino”.
Attualmente, il giardino convoglia i gruppi di ortoterapia seguiti da Rigenera, tra cui la scuola dell’infanzia Aporti e le comunità del nostro Civico, ma punta a crescere come spazio di cittadinanza attiva che coinvolge sempre più enti. “È un luogo aperto a tutto il quartiere per farne uso in autonomia. Più realtà partecipano all’abbellimento e alle attività al suo interno, più lo spazio ovviamente è vivo. Ed è ciò che, anche con Giusy Brignoli che mi ha coinvolto nel progetto, ci auspichiamo per il futuro”, conclude il coordinatore.