09/11/19

IL CIELO TRA SCIENZA E ARTE: INAUGURATA LA MOSTRA 'E SALII SUSO A RIVEDER LE STELLE'

Inaugurata presso la sala del Consiglio di Fondazione Città di Cremona la mostra didattica "E salii suso a riveder le stelle", momento iniziale di un percorso teso a valorizzare tanto gli aspetti artistici quanto quelli scientifici dell'esplorazione del cielo. Nella città di Janello Torriani, genio del Rinascimento a cui Cremona ha dedicato una mostra nel 2016 e del più grande orologio astronomico del mondo, quello del Torrazzo, costruito nel Cinquecento dai Divizioli, non poteva mancare uno spazio di approfondimento che consentisse di vedere lo spazio anche come motivo ispiratore dell'immaginazione artistica.
La presentazione è avvenuta alla presenza di Uliana Garoli, presidente di Fondazione Città di Cremona, di Fiorenzo Bassi, consigliere, e dell'assessore Rodolfo Bona.
La mostra è curata da Tiziana Cordani, conservatrice dei beni artistici della Fondazione e da Alessandro Maianti presidente del Gruppo Astrofili cremonesi e offre l'occasione di avvicinarsi al mondo dei pianeti e delle stelle attraverso pannelli esplicativi, accanto ai quali trovano collocazione tre opere della collezione degli Artisti Cremonesi del '900 della Fondazione: "Tunnel della memoria" e "Goniometro" di Gabriella Benedini e "Cosmogonia" di Ruggero Alfei. Il percorso espositivo inizia con la statua in terracotta dello scultore soncinese Agostino Ghilardi, "La Stella dello Scorpione", posta in permanenza alla sommità della scalinata d'ingresso e si conclude con una novità assoluta, una rappresentazione della 'Dea della Notte' di pittore anonimo francese di metà Ottocento, prestata da un donatore anch'egli anonimo. Un dipinto, come spiega Tiziana Cordani, intriso di spirito romantico tendente già al Decadentismo, con il chiarore della falce di luna sullo sfondo e la raffigurazione in primo piano della Notte avvolta in un velo nero, sopra un carro trainato da due gufi. Una rappresentazione della Notte di cui troviamo esempi anche nell'arte romana, tema caro ai pittori di età romantica particolarmente affascinati dalle scene notturne e velate di mistero.
Un mistero che scienza e tecnologia hanno in parte svelato, ma che resiste col suo fascino anche nell'epoca dei telescopi elettronici, come quello rifrattore prestato alla mostra dagli Astrofili, che consente di guardare allo spazio con estrema precisione, grazie al computer interno che 'identifica' e ricostruisce una zona del cielo partendo dal punto che si sta inquadrando. "Si sta scoprendo una quantità sempre maggiore di pianeti - spiega Maianti - le stelle hanno quasi tutte sistemi solari simili al nostro. Difficile non pensare che possano esistere anche forme di vita su di essi". Sempre più numerosi anche i contributi alla vita di ogni giorno offerti dalla ricerca spaziale, dalla scoperta di nuovi materiali alle enormi potenzialità dei satelliti geostazionari per le comunicazioni."Lo spazio invita allo spirito critico - aggiunge Maianti - ha quindi un valore altamente educativo soprattutto per i giovani, perchè la sua esplorazione richiede riflessione e non immediatezza".

Il titolo scelto (E salii suso a riveder le stelle) non è solo il verso di un poeta - aggiunge Cordani - ma "rappresenta l’intima aspirazione dell’umanità che vi vede sia un simbolo della divinità sia una meta cui tendere con il dominio dello spazio extraterrestre. La mostra è particolarmente rivolta agli studenti, mi pare importante mostrare ai ragazzi che esiste un intero universo da scoprire, tanto più interessante di quanto possano trovare in uno smartphone".
La presidente di Fondazione Uliana Garoli inquadra la mostra all'interno di un quinquennio in cui la collezione di opere d'arte è cresciuta notevolmente, grazie alle donazioni di famiglie quali Maffezzoni, Paulli, Ferraroni, Cauzzi, per citarne solo alcuni. "Ci vorrebbe una relazione apposita di fine mandato per descrivere quanto sia cresciuta in questi cinque anni l'osmosi tra la nostra Fondazione e gli artisti cremonesi, per merito degli stimoli offerti dalla nostra curatrice", afferma Garoli.
"Avevo 18 anni quando iniziò il viaggio delle due sonde Voyager - aggiunge l'assessore Bona -. Sembrava che fosse un esperimento pionieristico, invece oggi sono ancora lì a trasmettere informazioni. E' da allora che sono affascinato da questo tema, che si lega alla mia passione per l'arte. D'altra parte i due temi si saldano, se pensiamo che nel mondo greco l'arte nasce come tentativo di dare ordine al caos".
Una mostra particolarmente adatta alle scuole, che potranno concordare visite guidate con la segreteria (tel 0372/421011 - segreteria@fondazionecr.it) ma anche a tutto il pubblico degli appassionati d'arte e dello spazio cosmico. Sono previste anche conversazioni e dibattiti che verranno successivamente comunicati. La mostra vuole fare inoltre da facilitatore per la realizzazione del planetario presso il Museo di Storia Naturale a cui il Gruppo Astrofili sta lavorando da un paio d'anni e che aveva ricevuto il sostegno del Comune attraverso uno dei bandi di Cultura Partecipata. Una realizzazione semplice che consentirebbe alle scolaresche cremonesi di osservare la volta celeste senza trasferimenti fuori città. Il gruppo Astrofili aveva già avviato una raccolta di fondi da privati molto favorevoli all'iniziativa, ma non ha ancora ottenuto risposte definitive dall'amminustrazione comunale eil progetto appare arenato.

Orari di visita: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 16.30, fino al 10 gennaio 2020 prorogabile. Fondazione Città di Cremona, piazza Giovanni XXIII 1, Cremona.