02/07/20

PREMIO BARBIERI 2020 /3 LA CITTA' DELL'UOMO: SPESA E MASCHERINE A DOMICILIO

Sono 10 i giovani segnalati dall'associazione Città dell'Uomo dal presidente Giuseppe Ballestriero per l'impegno mostrato durante la fase più dura dell'emergenza Covid. Ecco le testimonianze di tre di loro, ragazzi che hanno dedicato il proprio tempo e le proprie energie nell'ambito della rete CremonAiuta, a favore di chi durante il lockdown non aveva contatti con il mondo esterno.
Francesca Nassano, 24 anni, si è appena affacciata al mondo del lavoro. Da poche settimane lavora nell’ufficio marketing di un’azienda, "ma durante la pandemia ero una stagista disoccupata. Ho anche un secondo lavoro: faccio la hostess allo stadio Zini per la U.S.Cremonese. Il mio hobby (e a volte anche questo diventa un lavoro) è la danza, che pratico in una scuola di Cremona e in un’agenzia a Milano". Il suo ultimo impegno in questo settore era stato a gennaio, quando ha partecipato a un video musicale dei Pinguini Tattici Nucleari. Appena in tempo di finire le registrazioni e poi tutto è cambiato.
"Mi sono resa conto che c'era un grande bisogno di aiuto da parte di noi giovani. Tramite la Città dell'Uomo ho contribuito ad organizzare la distribuzione dei buoni spesa presso il POIS del Comune, alla preparazione delle mascherine, dividendole per i vari quartieri e quindi alla loro distribuzione. Poi, con gli altri ragazzi, abbiamo preparato gli scatoloni per le varie associazioni presso la Protezione Civile e ho fatto la spesa per le persone in difficoltà". Questa non è stata la prima esperienza di volontariato di Francesca, che durante l’università aveva collaborato ad un laboratorio teatrale presso la Casa dell’accoglienza. Ma il volontariato in pieno periodo Covid è stato una cosa diversa: "Un episodio che mi ha colpito è stato quando la guardia della Lidl, il supermercato dove andavamo a fare la spesa con l’associazione, ci ha donato tanto cibo per le famiglie in difficoltà e ci ha ringraziati per ciò che stavamo facendo, dicendoci un detto del suo Paese d'origine: 'La soluzione per l’uomo è l’uomo'".
"Una cosa bellissima da aggiungere è che anche il mio fidanzato ha fatto volontariato con me a La Città Dell’Uomo. Ci siamo visti sempre con i guanti e la mascherina, a distanza e solo durante l’attività di volontariato... ma almeno ci siamo visti! Le richieste per fare volontariato erano tantissime, sono felice e fiera della risposta che la cittadinanza ha potuto avere. Le associazioni (non solo noi volontari) sono state presenti, pronte, instancabili, lavoravano tutto il giorno. Sono davvero felice di aver fatto parte di questo progetto, che mi ha aiutato anche a conoscere tante persone".

Martina Pedrini ha 25 anni e si divide tra Cremona e Milano dove ha studiato all'università. Parte subito con un record: è stata una delle primissime laureate per via telematica, il 10 Marzo, appena scattato il lockdown, guadagnandosi la laurea magistrale in Chimica Industriale, con 110/110. "Ero nella mia stanza a Cremona e avevo al mio fianco solo i miei genitori", racconta. "A causa della pandemia e della quarantena, lo stage che dovevo iniziare a Milano in una azienda farmaceutica, prima di iniziare il dottorato in chimica, è saltato e mi sono ritrovata ad avere parecchio tempo libero a disposizione.
Non ho esitato nemmeno un momento a mandare la richiesta per fare la volontaria presso il Comune di Cremona, nonostante l'incertezza e la paura che ci circondava alla fine di marzo/inizio aprile.
Oltre alla richiesta fatta al comune di Cremona, ho mandato la mia candidatura anche alla Croce Rossa di Cremona che cercava volontari temporanei per il servizio di Pronto-Farmaco e Pronto-Indumenti. Una sera di inizio aprile mi chiama Pino (Giuseppe Ballestriero) e il mattino dopo ero in Comune per aiutare gli impiegati nell'erogazione dei buoni spesa per le persone più in difficoltà. In quelle settimane l'agitazione era percepibile, sia per le norme di sicurezza e distanziamento che dovevamo mantenere, nuove e strane per tutti, sia per dover affrontare un servizio da portare a termine in velocità, ma tracciando ogni passaggio. Dopo questo, ho percorso quasi tutte le vie di Cremona, civico per civico, a lasciare le mascherine ad anziani singoli, coppie di anziani e successivamente a famiglie". C'è un episodio che ha colpito di più Martina: "Una signora sugli 80 anni, che viveva da sola e da diverse settimane non aveva contatti con nessuno, vedendo me e la mia compagna si è messa a piangere e ci voleva offrire tutti i dolci che aveva in casa per poter passare 5 minuti con noi a chiacchierare".
Martina sta continuando l'impegno con l'associazione, procurando la spesa per le famiglie in difficoltà. Non è nuova al volontariato: negli anni del liceo ha partecipato ai servizi pasquali della Caritas a Roma per distribuire i pasti alle persone senza tetto.
"In questo momento ho fatto domanda per una posizione di dottorato, ma continuo a dare il mio supporto sia alla Città dell'uomo sia alla Croce Rossa nelle attività richieste per la fase2: a dire la verità ho trovato due nuove famiglie fantastiche!".

Andrea Busseti ha 21 anni, ha studiato cucina presso l'istituto alberghiero di Salsomaggiore Terme e lavora come aiuto cuoco in un ristorante a Castelvetro Piacentino. Ha iniziato a fare volontariato per aiutare durante l'emergenza Covid, dato che era in cassa integrazione e "non mi andava di stare in casa con le mani in mano. Questa esperienza totalmente nuova per me è stata davvero magnifica, poter aiutare le persone, conoscere nuovi ragazzi e adulti è stato davvero travolgente e mi ha portato davvero tanta gioia nel cuore.
"Ho svolto diversi compiti durante le settimane da volontario, iniziando a fare spese e portarle a domicilio alle persone più bisognose di aiuto, passando in seguito all'imbustamento e distribuzione dei buoni pasto ed infine all'imbustamento e distribuzione di mascherine casa per casa. E' stata davvero una bella esperienza che mi riprometto di ripetere in futuro se ce ne fosse bisogno. E mi ha insegnato che a volte bastano piccoli gesti per fare felice una persona".

Mattia Gramuglia, volontario di CremonaAiuta, si trova nel bel mezzo della sessione d’esami (studia Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano) quando trova il tempo di risponderci. Ha 23 anni, vive a Cremona e ama viaggiare, soprattutto se in sella alla sua motocicletta.
Anche lui come i compagni, ha contribuito nell'acquisto e consegna della spesa per chi non poteva uscire di casa e successivamente ha fatto il 'porta a porta' per la distribuzione delle mascherine fornite dal Comune di Cremona.
"Questo non è stato il primo approccio al volontariato", spiega. "Sono stato un Rotary Exchange Student negli USA quando ero in quarta superiore e lì avevo già avuto l’opportunità di svolgere attività di servizio. Ad esempio avevamo caricato un container con stampelle e altro materiale da spedire in Africa e andavamo nelle case di persone poco abbienti per aiutarle a mettere in ordine e fornire assistenza.

"Una cosa che mi ha colpito molto sono stati gli sguardi riconoscenti di molte persone durante il servizio; e soprattutto una persona che mi chiese come mai fossi lì a fare il volontario pur essendo così giovane. Personalmente mi sono sempre chiesto l’opposto, ovvero come mai ci fossero anche persone parecchio più anziane di me a svolgere volontariato nonostante in quelle circostanze la loro fascia d’età fosse una di quelle più a rischio a causa del Covid-19".
Il gruppo di giovani della Città dell'Uomo è tra i più numerosi tra quelli che hanno preso parte alla rete di CremonaAiuta, in molti casi venendo a contatto per la prima volta con La Città dell'Uomo. Voglia di rendersi utili e insofferenza per l'essere costretti all'inattività durante il lockdown sono state le molle che hanno spinto tutti loro a vincere le resistenze dei genitori - inizialmente preoccupati dei rischi sanitari - e uscire di casa, mentre il mondo degli adulti perdeva molte delle sue sicurezze. Ecco gli altri volontari: Sara Melis, Stefano Camozzi, Benedetta Carini, Andrea Corbari, Amanda Mormile, Mahmoud Kahmis.

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