18/04/19

LE FAMIGLIE DEL 'DOPO DI NOI' VERSO LA SFIDA DEL RADDOPPIO

C'è Alberto, 45 anni, che ti accoglie sulla porta con una ciabatta in mano e osserva con occhi curiosi la nuova arrivata; Anna, che ti prende per mano con sguardo dolce per guidarti alla scoperta della sua camera chiedendoti 'cosa farai sabato?'; Sabrina, la più giovane, tranquilla e allo stesso tempo sempre in movimento sul divano del soggiorno. E poi arrivano i più anziani, Amilcare, Franco e Roberto sulla sedia a rotelle, Luciano con il deambulatore direttamente dalla palestra del piano interrato, dove ha appena finito la sua ora di ginnastica.
La vita nella comunità per disabili di via Cattaro scorre come in una famiglia, dove tutti sono fratelli e i parenti di ognuno sono parenti di tutti. E' così che l'hanno voluta le 17 famiglie fondatrici che 15 anni fa decisero di costituire una fondazione per assicurarsi che, un giorno, i propri figli non avessero davanti la certezza del ricovero in un istituto per disabili, ma potessero vivere in un ambiente domestico. Comune e Diocesi di Cremona aderirono subito e un sostanzioso contributo dell'ingegner Carutti assicurò l'avvio dell'avventura. Partecipante istituzionale, di fatto sostenitore, è la Fondazione Città di Cremona, che esprime un proprio rappresentante nel Cda di Dopo di Noi, costituito in larga maggioranza dai famigliari.

IN VIA CATTARO LA POSSIBILITA' DI AMPLIARSI Oggi la fondazione ha davanti a sé la prospettiva di un ampliamento, impegnativo ma entusiasmante, con la messa a disposizione da parte del Comune di un secondo appartamento sopra quello utilizzato in via Cattaro. Si sta infatti per liberare il secondo piano della palazzina, con il trasloco della comunità socio sanitaria gestita da Cremona Solidale in via 11 febbraio (messa a disposizione dalla Fondazione Città di Cremona) e questo darà modo a Dopo di Noi di raddoppiare la capienza.
L'esigenza di un ampliamento esiste, c'è una lista d'attesa per entrare in comunità, attualmente al completo con 7 residenti e un posto tenuto libero per i casi di emergenza; altrettanti potranno essere ricavati al piano di sopra.

ZINI: 'LA NOSTRA FORZA? LE FAMIGLIE' Un'idea che alletta il presidente della fondazione, Libero Zini, ma pone anche un problema di sostenibilità economica. I fondi pubblici sono in costante diminuzione e il bilancio chiuderà in perdita, ma la situazione viene affrontata con determinazione. "La caratteristica della nostra fondazione è il ruolo decisivo che hanno le famiglie nelle scelte decisionali - spiega Zini -. Il Cda è costituito in maggioranza da famigliari, le linee di indirizzo sono dettate da loro e questo è un punto importante. Nella nostra comunità non ci sono ospiti, ma residenti; i ritmi della giornata sono quelli che ci sarebbero in famiglia, con momenti di attività ma anche di riposo, ciascuno segue le proprie passioni, chi la musica, chi lo sport preferito, compatibilmente con le proprie capacità. Fondamentale è il ruolo degli operatori della cooperativa Dolce e della coordinatrice che è con noi fin dall'inizio, Renza Frassi. Chi è in grado, collabora con gli educatori nella preparazione di pasti; si lava, si veste e rimette a posto la camera con la maggiore autonomia possibile. La parte centrale della giornata si svolge al centro diurno disabili; il resto del pomeriggio può essere occupato dalle visite mediche, dai colloqui con la psicologa, dalle visite dei famigliari che qui sono come a casa loro, dalle attività in palestra".
Parte importante hanno i volontari che ruotano attorno alla comunità, accreditata presso la regione dal 2007 come socio sanitaria, e quelli del servizio civile (quattro al momento). Così come importanti sono le uscite, soprattutto nei fine settimana quando i CDD sono chiusi. "Si cerca il più possibile di organizzare attività esterne alle mura domestiche per tenere vivo il contatto con la realtà circostante. Partecipiamo agli eventi in centro città e fuori, alle manifestazioni sportive, agli spettacoli, e in estate si frequentano le piscine, importante la collaborazione con la canottieri Bissolati. I famigliari sono liberi di andare e venire, si occupano delle visite mediche e sono parte integrante, se lo desiderano, delle attività quotidiane". Inizialmente è molto difficile il distacco di un figlio dalla casa d'origine, ma poi i vantaggi di una casa famiglia sono evidenti.
La fondazione organizza anche un 'Durante di noi": week end in cui persone disabili che vivono ancora in famiglia, se ne distaccano per brevi periodi, a turni di 4 - 5 persone, e vivono un'esperienza di comunità presso un appartamento in via Dante prestato a Dopo di Noi dall'Anffas. Un primo approccio con una routine diversa, che può essere utile per prefigurare un futuro che sia il più sereno possibile.
PER CONOSCERE MEGLIO QUESTA REALTA' Come ogni anno la fondazione organizzerà eventi di condivisione con tutta la città: il concerto del Coro Alpini il 5 maggio e poi un grande momento di aggregazione a cascina Moreni 'Bontà per il pranzo' (quest'anno il 16 giugno) per la raccolta fondi e la sensibilizzazione di tutta la collettività sull'importanza del servizio. La generosità dei cremonesi è essenziale per consentire alla fondazione di mantenere le rette a livelli accettabili dalle famiglie e per estendere il servizio ad altri disabili.

Chi volesse contribuire attraverso il 5X1000, può indicare semplicemente il codice fiscale 93042300199

Fondazione Dopo di Noi: INSIEME Onlus - Case Famiglia
via Cattaro, 1 - 26100 Cremona
Tel. 0372 21956