Novità ed eventi

18/05/24

PALAZZO FODRI CANTIERE APERTO:AL VIA IL RESTAURO DEGLI AFFRESCHI

E' iniziato, su iniziativa di Fondazione Città di Cremona, il restauro dei sette dipinti appesi alla parete del sottoportico di Palazzo Fodri, affreschi strappati dalle pareti dei saloni del piano terra e incollati su tela attorno al 1908 (data indicata sulle tele, insieme al luogo in cui si trovavano in origine) resi ormai illeggibili da decenni di esposizione agi agenti atmosferici e alle polveri, testimoni di una storia del palazzo ancora in parte da scoprire.

Un palazzo che riserva tante sorprese, quello che ancora una volta Fondazione Città di Cremona ha voluto valorizzare ospitando la mattina di sabato 18 maggio, l'inaugurazione delle opere di messa in sicurezza effettuate dal Laboratorio Carena - Ragazzoni. La sollecitazione era giunta dalla Soprintendenza all'indomani dell'importante intervento di restauro della facciata, completato qualche mese fa.
Affreschi di cui si conosce pochissimo, risalenti al '500; la pulitura effettuata sui tre frammenti più piccoli ha consentito di individuare già qualche dettaglio, come lo stemma di casata raffigurante presumibilmente un leone rampante.

L'avvio dei restauri è stato reso possibile dal contributo erogato dalla famiglia Bellini - D'Avella, in memoria di Paola, la giovane scomparsa nel 2004 e che ogni anno la famiglia ricorda con iniziative di alto valore sociale e culturale, in concomitanza con l'anniversario della nascita.
Come ha ricordato la presidente di Fondazione Città di Cremona, Uliana Garoli, "la cura del bene comune non può essere lasciata esclusivamente al pubblico, chiunque di noi può fare qualcosa per preservare la bellezza e tramandarla a chi verrà dopo di noi". Negli scorsi anni la famiglia d'Avella ha contribuito alle iniziative sociali di Fondazione, con l'abbellimento del Giardino di via 11 febbraio, al centro del progetto di welfare di comunità, e la borsa di studio agli studenti ucraini del Conservatorio di Cremona, in difficoltà a seguito dello scoppio della guerra.

"Non è chiaro - ha spiegato la restauratrice Alberta Carena a proposito del lavoro svolto sugli affreschi - il contesto in cui vennero estratti dalle pareti e a quale necessità rispose questo intervento. Le condizioni in cui versano i dipinti sono davvero estreme: presentano diffusi sollevamenti e distacchi della pellicola pittorica dal supporto, principalmente per l'inadeguatezza del collante impiegato per il trasporto, ma anche la tela di sostegno è ormai inadatta a svolgere il ruolo di supporto, in quanto ossidata e lacerata in più punti.
Per questi motivi la Soprintendenza alle Belle arti di Mantova ha richiesto ed autorizzato un intervento sui dipinti strappati che si tradurrà non in un restauro vero e proprio degli stessi, ma in una “semplice” messa in sicurezza dei manufatti.
Obiettivo dell’intervento è arrestare il degrado e consentire alle opere di proseguire la propria vita negli anni a venire, senza il pericolo di subire ulteriori perdite".

Al folto pubblico presente nel cortile di palazzo Fodri, Carena ha esposto le metodologie impiegate nel restauro e le tecniche di estrazione dei dipinti murali, come avvenuto in questo caso oltre cento anni fa, probabilmente quando i Monti di Pietà divennero istituti di credito.

Nel restauro sono state ricucite le lacune della tela e rinsaldato il colore alla tela sottostante. Avendo accumulato una grande quantità di sporco, una volta rimossa la colla in superficie, sono apparse subito le prime immagini sottostanti. "Speriamo - ha aggiunto Carena - che questo avvenga anche per le tavole più lunghe, in modo che che queste testimonianze possano continuare ad esserlo anche per il futuro".

04/05/24

CENTRI DIURNI E COMUNITA' ALLOGGIO: COSI' RIVIVONO GLI SPAZI DELL'EX SOLDI

La bellezza di locali ristrutturati come parte integrante della cura di persone anziane e fragili. Con questo presupposto fondamentale, gli spazi dell'ala settentrionale - oltre la metà dell'intera palazzina storica – di Cremona Solidale sono tornati a risplendere grazie ad un'operazione di restauro conservativo che ha visto la piena collaborazione di Fondazione Città di Cremona, proprietaria dell'immobile, Azienda Speciale Cremona Solidale e Comune di Cremona.

Sabato 4 maggio, alla presenza delle autorità civili e militari e dopo la benedizione da parte di don Gianpaolo Maccagni, il taglio del nastro che ha svelato al piano terra le stanze del Centro Diurno Integrato “Soldi” per 40 ospiti e quelle del Centro Diurno Ozanam, 20 posti, per pazienti affetti da Alzheimer con ampi spazi per l'attività fisica, la socializzazione e le attività di animazione.  Il primo piano ospita invece ampie stanze luminose, a uno e a due letti, con bagno, destinate ad anziani parzialmente autosufficienti, per un totale di 25 posti: la nuova “Casa Luciano e Aida Somenzi” (ex Duemiglia) intitolata ai due benefattori; e la nuova unità d'offerta denominata C.A.S.A. (Comunità Alloggio Sociale Anziani) intitolata ai coniugi Bonetti e Lodola già ospiti in Rsa, che hanno lasciato una significativa eredità a Cremona Solidale.

La cerimonia ha visto gli interventi della dott.ssa Simona Gentile, direttore generale facente funzione di Cremona Solidale; dell'avv. Uliana Garoli, presidente di Fondazione Città di Cremona; del dott. Emilio Arcaini, Presidente di Cremona Solidale; della dott.ssa Rosita Viola, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Cremona; dell'avv. Lamberto Ghilardi, segretario generale di Fondazione Città di Cremona e responsabile del procedimento; del sindaco prof. Gianluca Galimberti; dell'arch. Massimiliano Beltrami, progettista. Gli architetti Darvo e Serrani hanno fornito la collaborazione per la parte di progettazione che ha riguardato la realizzazione degli arredi interni.

Cinque milioni di euro l'importo dei lavori, iniziati nel 2021, commissionati da Fondazione Città di Cremona ed eseguiti dall'impresa edile Beltrami. I tempi di esecuzione hanno dovuto fare i conti con lo strascico della pandemia, il caro materiali e le difficoltà di approvvigionamento, ma anche con le caratteristiche peculiari del fabbricato, risalente nel nucleo più antico all'Ottocento, con aggiunte negli anni Trenta e poi Sessanta del secolo scorso che hanno richiesto particolare cura nella scelta di materiali che rispettassero quelli originari.

Circa metà della spesa è stata coperta dai proventi dell'eredità del gioielliere Luciano Somenzi, più volte ricordato negli interventi di Uliana Garoli e di Emilio Arcaini, il quale ha letto parte del testamento del benefattore, attivo nel negozio di Galleria di Corso a Cremona e a Porto Cervo, descrivendolo come “colto, raffinato, molto generoso, senza figli e senza eredi”. “L'intervento - ha aggiunto Arcaini - costituisce una tappa del nostro cammino rivolto allo sviluppo del servizio a favore della città di Cremona, del suo territorio e soprattutto delle persone fragili per anzianità e malattia. Ha anche svelato le grandi potenzialità di spazi della palazzina storica Soldi che, in futuro, merita di essere adeguatamente ristrutturata: tutto è pronto per nuove iniziative e nuove opportunità”.

 “Essere città della longevità – ha detto il sindaco Gianluca Galimberti - significa avere nel cuore i propri anziani. In questo intervento ci sono due concetti chiave: attenzione alle fragilità e all'essere casa: serve oggi una pluralità di luoghi, non solo RSA ma spazi di semiautonomia. Passare il proprio tempo in maniera felice è una medicina e Cremona sta sviluppando una filiera di servizi”.

 “Luciano Somenzi ha voluto destinare tutto quanto aveva all'ammodernamento di questi luoghi, la sua volontà è stata di sprone anche per noi”, ha aggiunto Uliana Garoli. “Cura degli edifici e cura delle persone sono in sintonia, non si può vivere bene in ambienti trascurati, l'attenzione alla qualità della vita delle persone anziane è ciò che fa la differenza all'interno di una comunità. E' stato un cantiere che ha impegnato tutti noi, che si conclude nell'ultimo anno del nostro mandato, che è anche quello dei 20 anni dalla nascita di Cremona Solidale e di Fondazione. Oggi siamo qui per dire che abbiamo raggiunto la sfida e abbiamo due enti in salute. Questo luogo è sempre più al centro della città per la qualità dei servizi, l'amore e la dedizione di chi vi lavora”.

Dell'importanza del lavoro di squadra ha parlato il responsabile unico del procedimento, Lamberto Ghilardi che aveva seguito anche le fasi iniziali del reperimento della liquidità, con la messa all'asta dei beni dell'eredità Somenzi, fino alla definizione progettuale: “Il fatto che progettazione ed esecuzione dei lavori fossero in campo alla stessa impresa ha fatto sì che molti dei problemi che possono insorgere nei cantieri venissero risolti, soprattutto essendoci trovati ad operare in un periodo difficile per la pandemia. Ma siamo arrivati a un risultato confortante per la qualità e per il rispetto del budget”.

L'architetto Massimiliano Beltrami ha illustrato le peculiarità dell'intervento, sottoposto ai controlli della Soprintendenza, costituito in gran parte nel rinforzo della parte strutturale e nell'adeguamento alla normativa antisismica. Gli impianti sono pertanto stati realizzati senza tracce nei muri, i pavimenti “storici” al piano superiore non sono stati tolti, ma semplicemente rivestiti in materiale idoneo: “La strada – ha aggiunto Beltrami – è sempre stata piuttosto stretta ma con l'aiuto della Fondazione siamo arrivati a confezionare un progetto che tenesse conto anche delle esigenze di carattere economico finanziario”.

Particolare rilevanza, in questo contesto, hanno avuto il recupero della cappella al piano terra, e soprattutto il restauro conservativo della sala affrescata, ora adibita a spazio comune. 

 

02/05/24

UN TRAGUARDO IMPORTANTE: RECUPERATA L'ALA SETTENTRIONALE DELLA PALAZZINA SOLDI

Sabato 4 maggio giornata importante per la nostra Fondazione. Nell'ultimo anno di mandato, si sono portati a termine i lavori di ristrutturazione dell'ala settentrionale della palazzina storica "Soldi" di Cremona Solidale e si terrà quindi l'inaugurazione di nuovi spazi destinati ai servizi socio-assistenziali e all'inclusione sociale. L'inaugurazione avverrà a partire dalle ore 10 nella sala Coppetti di Cremona Solidale. 
I lavori di ristrutturazione e messa a norma hanno interessato l'ala settentrionale dell'edificio. L'intervento ha permesso di creare al piano terra i nuovi locali del Centro Diurno Integrato "Soldi" e del Centro Diurno Ozanam, mentre al primo piano è stata realizzata la Comunità Alloggio Sociale Anziani C.A.S.A., un'unità di offerta residenziale per anziani parzialmente autosufficienti che completa la filiera dei servizi socio-assistenziali di ASC Cremona Solidale.
L'intervento di recupero della palazzina storica "Soldi" è stato realizzato con particolare attenzione al benessere e alla fruibilità degli spazi. Gli architetti Darvo e Serrani, specializzati in progettazione nei settori sanitari e sociosanitari, incaricati dall'ASC Cremona Solidale, si sono occupati dell'arredamento di tutti gli spazi abitabili, scegliendo materiali e finiture di alta qualità che garantiscono comfort e funzionalità.
Interverranno all'inaugirazione le Autorità Cittadine, (il Sindaco, l’Assessora alle Politiche Sociali e della Fragilità del Comune di Cremona, il Vicario Episcopale), i vertici di Fondazione Città di Cremona e di ASC Cremona Solidale.
Seguiranno presentazione della ristrutturazione e dei servizi, visita e benedizione dei locali e aperitivo.

22/02/24

RESIDENZA TORRIANI NEL CIRCUITO DI CREMONA CONTEMPORANEA - ART WEEK

Una settimana di arte contemporanea diffusa in città, con "Cremona Contemporanea - Art Week", seconda edizione, in programma a Cremona dal 18 al 26 Maggio, progetto promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cremona, con la direzione artistica di Rossella Farinotti e il coordinamento di CFAgency.
Sono più di venti le location che ospiteranno le installazioni degli artisti protagonisti della seconda edizione, con opere in alcuni casi realizzate appositamente per l'occasione. Residenza Torriani, lo storico immobile a due passi dal Duomo ristrutturato da Fondazione Città di Cremona, è stato messo a disposizione di questa iniziativa che lo scorso anno ha richiamato oltre 15 mila visitatori in città.
Cremona diventa per una settimana un luogo di sperimentazione, conoscenza e scoperta, in un progetto espositivo diffuso, durante il quale il pubblico sarà accompagnato in luoghi della città in parte inediti e a ingresso gratuito.

Residenza Torriani si presta ottimamente a questa riscoperta della vecchia Cremona: incastonata in una delle poche strade rimaste della città medievale, è già stata protagonista di eventi culturali e conviviali negli spazi del piano terra (cortile, ampio salone e cucina) e al primo piano. Sempre in questo contesto, sono stati ristrutturati dieci appartamenti utilizzati per affitti brevi.
Anche in questo modo la nostra Fondazione persegue i suoi scopi sociali: conservare e rendere fruibile il patrimonio pervenuto attraverso i secoli attraverso lasciti e donazioni, per reinvestire i proventi nel sostegno al sistema del welfare cremonese, in primis, in questo periodo, la ristrutturazione di una parte consistente della palazzina storica di Cremona Solidale in via di completamento, per farne nuovo Centro diurno e comunità alloggio per anziani.

PER RESTARE AGGIORNATI SUGLI EVENTI DI ART WEEK: https://www.cremona-artweek.com/

17/02/24

BUON COMPLEANNO A "DOPO DI NOI: INSIEME"

Al via gli eventi per festeggiare la nascita di Dopo di Noi: Insieme, fondazione nata nel 2004 su iniziativa di un gruppo di 17 famiglie cremonesi che avevano a cuore il futuro dei propri figli, portatori di gravi handicap.

Lo scorso 10 febbraio, in sala della Consulta del Comune di Cremona, il ventennale è stato festeggiato con un incontro molto partecipato, alla presenza del presidente della fondazione Libero Zini, del sindaco Gianluca Galimberti, dell'assessore al Welfare Rosita Viola, dell'assessore all'Istruzione Maura Ruggeri, che di questa realtà favorì la nascita quando era assessore ai Servizi Sociali.

E mentre Zini ha ripercorso le tappe iniziali di questa avventura, facilitata da un benefattore storico per Cremona come l'ingegner Gianni Carutti, descrivendone via via l'evoluzione e i progressi, Nadia Nava, figlia di Leda Dall’Acqua prima presidente della Fondazione, ha lanciato uno sguardo al futuro annunciando un anno ricco di eventi per far conosceresempre più le attività.

Fondazione Città di Cremona è presente tra i soci di Dopo di Noi: Insieme e nell'occasione era rappresentata dalla presidente Uliana Garoli e dal vice Fiorenzo Bassi. Nel ricordare quanto il sostegno alle situazioni di fragilità sia la mission di Fondazione Città di Cremona, Garoli ha menzionato l'apporto concreto dato alle possibilità di sviluppo della comunità residenziale di Dopo di Noi Insieme nell'immobile comunale di via Cattaro, consentendo il trasferimento in via 11 febbraio 60 dell'altra comunità per disabili che condivideva la palazzina. Da un paio d'anni infatti alla comunità per disabili gravi gestita dalla coop. Società Dolce per conto di Cremona Solidale, è stato messo a disposizione l'ultimo piano dell’immobile di via 11 febbraio, ultima tappa della ristrutturazione di casa Barbieri Raspagliesi dove ai piani inferiori sono stati recuperati e affittati 10 alloggi a canone moderato. Un contesto di autonomia, ma protetto, che consente ad anziani e fragili di uscire dall'isolamento e vivere in centro città.

28/03/24

A PALAZZO DELLA CARITA' LA SOLIDARIETA' DEL CLUB DEL FORNELLO

Consegnati ieri mattina, 27 marzo, presso la sede di Fondazione Città di Cremona, i contributi a sei associazioni di volontariato da parte del Club del Fornello di Cremona. Un gesto di vicinanza del sodalizio tutto al femminile presieduto da Franca Mola (tesoriera Maria Luisa Dondè) a chi ogni giorno sul nostro territorio si spende a favore delle frange più fragili della società a titolo totalmente gratuito.
Le socie hanno devoluto il ricavato dei service svolti lo scorso ottobre durante gli eventi della festa di Fondazione Città di Cremona, momenti di convivialità particolarmente graditi da tutti i partecipanti, come ha ricordato la presidente Uliana Garoli.
 
I contributi sono andati alla fondazione "Dopo di Noi: Insieme", nella persona del presidente Libero Zini, in un anno, quello del ventennale, particolarmente ricco di iniziative per assicurare ai disabili gravi un contesto di vita il più possibile sereno nel momento in cui verrà a mancare la famiglia d'origine.
 
Elena Guerreschi ha ritirato il contributo per Aida, l'associazione che assiste le donne vittime di violenza domestica, fornendo aiuto psicologico e legale in affiancamento ai servizi sociali e agendo nelle situazioni di emergenza quando è necessario fornire un rifugio immediato alle donne maltrattate. Un'associazione che negli anni si è sempre più strutturata anche in risposta all'evoluzione della normativa e che a breve si sposterà in una sede più ampia, sempre in via Palestro dove si trova attualmente.
 
Premiato anche l'impegno più che trentennale dell'Associazione Giorgio Conti nel dare sostegno economico e morale alle famiglie con bambini e ragazzi gravemente malati, costrette a trasferirsi per le cure. Un sodalizio protagonista di tante iniziative di solidarietà che, come ha spiegato Carlo Conti, sta per trasformarsi in Fondazione, segnando una ulteriore tappa evolutiva.
 
Beneficiari dei contributi sono stati inoltre i Frati Minori Cappuccini di via Brescia, che forniscono cibo e aiuti materiali alle situazioni di estrema indigenza (busta ritirata da Fra' Fabrizio); l'associazione Go On, attiva nell'organizzazione di momenti di svago per le persone menomate a seguito di ictus e alle loro famiglie (a ritirare il premio la tesoriera Lalla Margotti Bacchetta); alla Associazione Lazzaro Chiappari, nata per affiancare gli ex alunni dell'orfanotrofio di Cremona e che ormai, superati i 100 di attività, ha esteso i propri interventi a favore delle Comunità per Minori.
“Anche con questa iniziativa", ha commentato Uliana Garoli a margine della consegna, "portiamo avanti quella tradizione secolare di aiuto alle situazioni di fragilità che stava alla base del Consorzio della Donna, l'istituzione caritatevole medievale da cui discende la nostra Fondazione".
12/02/24

Una vita di valore nello spettro autistico: convegno il 18 febbraio

Domenica 18 febbraio in occasione della Giornata Mondiale della sindrome di Asperger si terrà presso il Seminario Vescovile di Cremona un convegno di importanza nazionale sullo spettro autistico, che vedrà come relatori, al fianco delle eccellenze del nostro territorio, personaggi di spicco come il dr. Davide Moscone e il dr. David Vagni, oltre all’eccezionale contributo video dell'esperto mondiale prof. Tony  Attwood.

Il Convegno, voluto dall'Assessora alle Politiche Sociali e alla Fragilità Rosita Viola, è organizzato da Associazione Argilla con il coordinamento di Elena Denti. La partecipazione è gratuita grazie al contributo di diversi enti cremonesi. Fondazione Città di Cremona vi ha contribuito erogando uno dei finanziamenti previsti nel bandi che vengono erogati ogni anno ad associazioni e singoli impegnati in progetti sociali.

A questo progetto, in particolare, hanno contribuito anche Fondazione Comunitaria, Associazione Piper, Ass. Marcotti Osvaldo, Edizioni EDRA, Giochi di Luce). I 300 posti disponibili sono andati esauriti rapidamente. Tra i partecipanti, provenienti da tutta Italia, ci saranno persone nello spettro, loro famigliari, operatori sanitari, insegnanti e tante persone che semplicemente vogliono conoscere meglio l’autismo.

Tanti saranno gli argomenti affrontati, un approccio verso la neurodiversità a 360 gradi: dall'infanzia all'età adulta, dal lato strettamente clinico al lato relazionale, dal lavoro alla consapevolezza delle proprie caratteristiche come punto di forza per un'opportunità di realizzazione nella vita. Da qui il titolo che ha racchiuso tutti i passaggi: "Una vita di valore nello spettro autistico".

Maggiori dettagli al sito di ass. Argilla:

https://www.associazioneargilla.it/2023/12/30/convegno-una-vita-di-valore-nello-spettro-autistico-progetto-decoder/https://www.associazioneargilla.it/2023/12/30/convegno-una-vita-di-valore-nello-spettro-autistico-progetto-decoder/

IL PROGRAMMA

Una vita di valore nello spettro autistico
DOMENICA 18 FEBBRAIO 2024, Seminario Vescovile, via Milano 5
ore 8:30 Registrazione

ore 9:00 Saluti delle autorità

ore 9.15 Introduzione

Moderatori: Davide Moscone e David Vagni

ore 9:30 La Diagnosi nei bambini e negli adolescenti – Mariateresa Giarelli (Neuropsichiatria Infantile ASST Cremona)
ore 9:45 La prassi in età pediatrica – Domenico Morosini (Ordine dei Medici di Cremona)
ore 10:00 Disturbi dello spettro autistico in età adulta: una fotografia della situazione a Cremona – Secondo Cogrossi e Emanuela Ghinaglia (Servizio Disabilità Psichica ASST Cremona)
ore 10.30 Aut in Cremona e una Rete Competente di servizi e progetti a sostegno della transizione verso l’età adulta – Elisa Bernasconi (Staff Disabilità Comune di Cremona Settore Politiche Sociali)
Ore 10:45 I valori nella disabilità, rapporto con i servizi del territorio, le difficoltà a motivare – Riccardo Merli (Ordine dei Medici di Cremona)
ore 11:00 I progetti e i servizi del Collocamento Mirato per l’inserimento lavorativo delle persone con Sindrome di Asperger – Maria Josè Compiani e Sabrina Dellavalle (Servizio Politiche del Lavoro per i Disabili Provincia di Cremona)
ore 11:15 Coffe Break

ore 11:45 Valutare e comprendere i valori e le preferenze nell’autismo – Serafino Corti (Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro)
ore 12:15 Autismi: il paradosso dell’autismo- osservazione come strategia – Francesca Mela Ty Lancieri (CuoreMenteLab)
ore 12:45 Lo spettro allo specchio: Pallino e Quadratino – Le persone neurotipiche in relazione con persone neurodivergenti – Elena Denti e Giovanna Casella
ore 13 Pausa

ore 14:00 Video di Tony Attwood esperto mondiale della Sindrome di Aperger – Griffith University, Brisbane, Australia
ore 14:15 Diagnosi e identità – Davide Moscone (Associazione Spazio Asperger ONLUS)
ore 15:15 Il progetto di vita individuale come mezzo di una vita significativa – Marco Cadavero (CuoreMenteLab)
ore 15:45 Intervento conclusivo – David Vagni (Consiglio Nazionale delle Ricerche, CNR)
ore 16: 45 Spazio per le domande
ore 17:30 Chiusura lavori

30/11/23

IL RECUPERO DELLA PALAZZINA STORICA DI CREMONA SOLIDALE ILLUSTRATO AL GOVERNATORE FONTANA

Oggi, 30 novembre, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, a Cremona per la presentazione del progetto per il nuovo ospedale, ha potuto vedere come sta cambiando l'edificio storico di Cremona Solidale, grazie all'intervento di recupero portato avanti dalla nostra Fondazione. Il cantiere dell'impresa Beltrami sta ultimando piano terra e primo piano di un'ala dell'edificio dove verranno allestiti Centro Diurno Alzheimer, Centro Diurno Integrato e Comunità alloggio per anziani autosufficienti.

Un immobile prestigioso per rendere sempre più al passo dei tempi la cura delle persone.

15/10/23

ALLA SCOPERTA DI BOSCO MAINARDI, LE PRIME IMMAGINI

La natura si è riappropriata di un luogo storico nei due ettari di Bosco Mainardi, in via Zocco  di fianco a Cremona Solidale, dove sabato 14 ottobre è stata svelata la lapide che ricorda le venti vittime del bombardamento del 15 dicembre 1944, finora ignote.

Ad aprire la cerimonia è stata Uliana Garoli, presidente di Fondazione Città di Cremona, l'ente proprietario dell'attigua cascina Zocco, del complesso del Centro Geriatrico e di questo bosco che un tempo era un giardino. "Eravamo partiti con l'idea di valorizzare il bosco e l'avevamo fatto con l'aiuto di Riccardo Groppali; poi ci è venuta la curiosità storica di ricostruire quanto era avvenuto in questo luogo. Abbiamo così voluto togliere dall'oblio le persone che qui persero la vita in modo da recuperare oltre al bosco, una pagina della nostra storia. La targa che inauguriamo oggi, consentirà a tutti coloro che verranno a fare una passeggiata nel bosco, che vogliamo comunque preservare, di potere anche riflettere su quanto accadde qui 80 anni fa e onorare le vittime in questo luogo particolarmente importante anche perchè inserito nel contesto di Cremona Solidale, logo dove ci si prende cura delle persone".

 

Garoli ha poi letto uno ad uno i venti nomi incisi sulla lapide e le loro età: 74 anni il più anziano, Giuseppe Farina nato a Olmeneta; il più piccolo era Giancarlo Ceretti, nato appena 23 giorni prima.

 

Proprio sui bambini caduti - tre quelli tra gli zero e i 7 anni - si è soffermato il sindaco Gianluca  Galimberti, chiedendo loro scusa: "Cercheremo di costruire un mondo diverso per quello che compete a ognuno di noi; noi non siamo i grandi della terra, ma l'odio è una cosa terribile che passa nelle vene della storia e anche nei nostri cuori, dipende da noi decidere se farlo passare o no. Ci sono odi che portano a morti e distruzioni, ma anche odi che portano a parole sbagliate, a gesti di violenza. Quello che possiamo fare, carissimi Fiorindo, Romano e Giancarlo, è fare un po' di più rispetto a quello che le nostre vite tutto sommato agiate ci hanno consentito  di fare".

 

E per rendere più attuale il messaggio: "Potremmo dire ai bambini che vivono nella nostra comunità che sono preziosi qualunque sia la loro origine e i loro colore. Lo dobbiamo a questi tre bambini, è una responsabilità che ci pensa come un macigno, ma dobbiamo  sforzarci di sentirla. Siamo in un luogo in cui la natura ci racconta la bellezza della vita e in cui le fragilità dei nostri anziani sono accompagnate dalla cura di chi sta insieme a loro".

 

Il parroco di san Bernardo, don Pietro Samarini, ha quindi letto un'invocazione alla pace nel mondo, accompagnata da una preghiera per il creato, prima della benedizione.

 

Quindi lo svelamento della lapide e la deposizione di una corona di fiori da parte degli altri tre sindaci intervenuti, Giuseppe Rossetti di Corte de' Frati, Maurizio Morandi di Pieve San Giacomo, Giuseppe Bignardi di Persico Dosimo. Accanto a loro, Emilio Arcaini, presidente di Cremona Solidale e la direttrice sanitaria Simona Gentile: per l'amministrazione comunale erano presenti il vicesindaco Andrea Virgilio e l'assessore alle Politiche Sociali Rosita Viola.

 

La storia di questi luoghi è stata recuperata attraverso l'esame di documenti d'archivio da cui lo storico Fabrizio Superti ha ricavato le note biografiche e le circostanze che portarono alla morte delle venti persone, poco dopo mezzogiorno del 15 dicembre del '44. Nel parco sono ancora visibili i crateri lasciate dalle bombe, più di 100 quelle che furono sganciate dagli aerei Alleati che cercavano di colpire la vicina caserma. Ricostruiti anche i giorni successivi, quelli dello sgombero delle macerie e dei cadaveri, oltre che delle carcasse animali. A fine dicembre tutto era stato rimosso e da allora la vegetazione è cresciuta indisturbata per 80 anni. Sulla rivincita della natura nei confronti della guerra, seppure magra consolazione, si è soffermato nella sua visita guidata Riccardo Groppali, che con ricchezza di particolari ha descritto le principali essenze presenti nel giardino svelando parecchie curiosità.

Un parco che non può essere fruito liberamente, in quanto le piante, cresciute enormemente in altezza e ricoperte di edere, presentano alcuni rischi

La rinascita di questo luogo è solo agli inizi, come molto c'è ancora da scoprire dagli studi che seguiranno su quelle terribili giornate di metà dicembre nel quartiere.

 

 

14/10/23

IL BOSCO RITROVATO: AFFASCINANTE VIAGGIO TRA STORIA E NATURA

Grande successo per la presentazione "Il bosco ritrovato", venerdì pomeriggio nel cortile di residenza Torriani, un'iniziativa di Fondazione Città di Cremona che sta sempre più valorizzando questo luogo nel cuore di Cremona come sede per eventi culturali oltre che come spaio abitativo.
Due diverse relazioni - quella dello storico Fabrizio Superti sulle vicende belliche che portarono alla distruzione della cascina Zocchetto di via Brescia; e quella del biologo Riccardo Groppali sulle emergenze botaniche e faunistiche del bosco sopravvissuto a quegli eventi - hanno sollevato un velo su un luogo poco conosciuto di Cremona, ricco di storia e di fascino alle porte della città, parte integrante del lascito testamentario della famiglia Mainardi, la stessa che dà il nome a una delle palazzine di Cremona Solidale.
Il pomeriggio è stato aperto da Tiziana Cordani, conservatrice della collezione artistica di Fondazione Città di Cremona, che ha illustrato alcune delle opere portate in esposizione, rappresentative della natura cremonese vista da pittori del Novecento, quali Biazzi, Botti, Balestreri, Manara, Toninelli, Bignami, Asnicar.

In evidenza la terracotta di Ercole Denti che ritrae i coniugi Mainardi.

Introdotti da Lamberto Ghilardi hanno poi parlato i due relatori. Una ricerca che ci riporta alla purtroppo attuale realtà della guerra, quella condotta da Superti, nel restituire in maniera vivida ciò che vissero i cittadini cremonesi sotto la tempesta di fuoco che si abbatté sulla città e in provincia negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale. Se il bombardamento della stazione del luglio '44 viene ricordato ogni anno con celebrazioni ufficiali, non fu da meno quello, meno noto, che il 15 dicembre di quell'anno distrusse la cascina Zocchetto e l'attigua casa padronale, Villa Teresa, di cui oggi rimangono solo poche ma molto significative tracce nel "bosco ritrovato" di via Brescia.

La tenuta, avviata da Emilio Mainardi e dalla consorte Iside Bellingeri, originari di Pieve Delmona, passò poi al figlio Guido, sposato a Teresa Usberti, e da qui al figlio Emilio, classe 1922, da cui poi pervenne all'attiguo ricovero per anziani. Proprio quell'ospizio che negli anni della guerra era diventato ospedale militare e che di per sé non rappresentava un obiettivo bellico, al contrario della vicina caserma Col di Lana, costruita agli inizi degli anni Quaranta e oggetto di un successivo bombardamento, il 21 dicembre, nel corso di una sequela di attacchi dall'alto mirati sulla zona di San Bernardo:
il 20 dicembre sulla Cavalli e Poli, con 9 morti e 14 feriti; il 25 dicembre ancora sulla zona dello Zocchetto e poi il 28 gennaio.
Quel 15 dicembre, in una giornata di scarsa visibilità, 18 aerei americani sganciarono 144 bombe da 500 libre con l'intento di colpire la Col di Lana, causando invece la morte di 20 persone tra cui un piccolo di 23 giorni, la vittima più giovane tra coloro - contadini, manovali, giardinieri - che in quel momento, poco dopo mezzogiorno, stavano consumando il loro pasto nella zona più calda, le stalle.

Tra di loro, anche la 18enne Carla Braga, allieva dell'istituto magistrale Anguissola: a lei la scuola dedicò uno speciale ricordo all'indomani del fatto, riportato sulle pagine del Regime Fascista, peraltro molto avaro nel descrivere le cronache di quei giorni.
Migliaia i documenti consultati in Archivio di Stato da Superti, tra mattinali della questura, archivio del Comune, ufficio del Genio civile, Intendenza di Finanza per ricostruire una pagina ancora oscura e drammaticamente attuale che sfocerà prossimamente in uno studio organico sulle ripercussioni di quell'ultimo periodo bellico nella vita civile cremonese. A quei 20 morti è dedicato il "Bosco Ritrovato" accanto a Cremona Solidale, con la collocazione all'ingresso di una lapide che reca incisi i loro nomi.

Questo luogo abbandonato dall'uomo, ma ricco di testimonianze, ha consentito alla natura di diventarne padrona. Lo ha spiegato Riccardo Groppali, illustrando le peculiarità presenti nei circa 2,5 ettari sopravvissuti. Un giardino ottocentesco studiato per impressionare e destare ammirazione, come testimoniano i pochi elementi decorativi e architettonici rimasti: la casetta in stile neogotico e la vasca della fontana incastonata tra i tronchi. Una natura che ha tratto vantaggio dall'assenza dell'uomo ma che proprio per questo offre anche elementi di pericolosità: la tessitura troppo fitta della trama arborea ha fatto sì che le piante siano cresciute molto in altezza, perdendo i rami più bassi e in questo modo indebolendosi, situazione aggravata dalla presenza di rampicanti. Alti fusti che il vento potrebbe far schiantare, ed ecco perchè il bosco rimane solo parzialmente visitabile.
E' presente una grande varietà di piante che hanno raggiunto la loro massima possibilità di crescita: tassi, ippocastani, magnolie, carpino e persino un singolo castagno, pianta sconosciuta in pianura, un po' ammalorata, ma imponente. E poi piante infestanti come l'Ailanto e l'acero negundo, più le si taglia, più crescono fittamente, per poi però morire in assenza di sole.

Molto ricca anche la fauna, dagli insetti, alla grande varietà di uccelli tra i quali la civetta, sulla quale Groppali ha intrattenuto la platea divagando sull'origine della sua fama di uccello del malaugurio, e il picchio verde, facilmente riconoscibile dal suono. Un accenno anche ai mammiferi, quali tasso e capriolo, presenze ormai consuete anche in pianura. Un piccolo assaggio, quello di Groppali, di uno studio unico nel suo genere prossimo alla pubblicazione che analizza l'evoluzione dell'avifauna urbana nell'arco degli ultimi 40 anni, attraverso censimenti triennali all'interno di ciascun decennio, sia per l'avifauna nidificante che per quella svernante, rigorosamente all'interno del perimetro cittadino, che include anche il bosco di via Brescia.
Un lavoro importante che dà un quadro ottimale di quello che sta avvenendo in città, mostrando fenomeni negativi come la crescita esponenziale del colombaccio e minore misura anche delle gazze, e parallelamente la progressiva diminuzione di passeri, rondini, fringuelli, cince.

Un pomeriggio ricco di spunti da approfondire, terminato con il ricco buffet offerto con la consueta perizia e stile dal Club delle Fornelle di Cremona.