Novità ed eventi

04/07/22

DOPO DI NOI: INSIEME: LIBERO ZINI CONFERMATO PRESIDENTE. DIFFICOLTA' E PROSPETTIVE

La sala del Consiglio del Palazzo della Carità ha ospitato l'assemblea dei soci della Fondazione “Dopo di Noi: Insieme”, Ente del Terzo Settore che
attualmente gestisce una Casa Famiglia a Cremona, in via Cattaro 1. Rinnovati i vertici per il triennio 2022 – 2024: oltre al Presidente Libero Zini, riconfermato, fanno parte del Consiglio l’Assessore Rosita Viola e Lodovico Ghelfi (Vicepresidente riconfermato) in rappresentanza dei “Soci fondatori istituzionali Comune di Cremona e Diocesi di Cremona”; Fiorenzo Bassi e Dario Diotti, rispettivamente per Fondazione Città di Cremona e Anffas (Soci partecipanti unitamente a Roberto Carini e Anna Laura Zappieri), Mara Arcagni, Gabriella Galli, Nadia Nava, Federica Parizzi, Maria Cristina Poli, Giorgio Quiroli, Antonio Ramella e Jolanda Szymanowska in rappresentanza dei fondatori “persone fisiche”.

Il bilancio degli ultimi due anni purtroppo ha dovuto fare i conti con una maggiore difficoltà nell'organizzare le attività per i residenti nella struttura, che poggiano anche sul volontariato, e anche con un calo degli introiti per l'impossibilità di organizzare eventi pubblici di raccolta fondi, che consentono alla fondazione di integrare quanto garantito dalla convenzione con ATS e dal contributo del Comune di Cremona.

Determinante è appunto il ruolo dei volontari, che si augurano di poter affiancare nuovamente i ragazzi attingendo alle proprie attitudini: i cuochi, che si propongono d’aiuto nella preparazione dei pasti; l’amico autista che accompagna durante le uscite; il compagno che si affianca per la spesa al supermercato o semplicemente l’amico con cui parlare, giocare a carte o leggere un libro. Per potere riprendere a beneficiare appieno del contributo di volontari dopo l’emergenza pandemica, la Fondazione lancia un appello a chi voglia dedicare qualche ora del proprio tempo ai residenti nella Casa Famiglia.

La Fondazione si è costituita il 10 febbraio 2004 per volontà di 17 famiglie, del Comune e della Diocesi di Cremona e grazie al generoso contributo dell’ing. Gianni Carutti ha aperto la sua Casa Famiglia, la prima del territorio cremonese, nel 2007 anticipando di oltre nove anni l’approvazione
della Legge 112 che reca lo stesso nome.
La sua ‘mission’ è quella di creare le condizioni affinché le famiglie possano assicurare ai propri cari un futuro e risponde ad un bisogno del territorio che da tempo sollecitava la creazione di servizi finalizzati al sollievo.
Gli operatori vivono con loro, ne conoscono i bisogni, i limiti e i gusti. L’infermiera garantisce la terapia quotidiana e le cure necessarie, l’attività del fisioterapista è volta al mantenimento delle autonomie e del benessere fisico dei ragazzi, Danzaterapia, Teatroterapia e varie altre attività
completano il programma settimanale terapeutico.

Nei limiti degli spazi attualmente a disposizione la Fondazione Dopo di Noi, che a breve dovrebbe usufruire di un secondo appartamento (in comodato come il primo dal Comune di Cremona), organizza anche il “Durante Noi” che sostanzialmente garantisce alle famiglie di avere delle occasioni e degli spazi conosciuti e rassicuranti, che consentono di sperimentare momenti di allontanamento del figlio/parente in situazione di fragilità, in modo da vivere periodi senza
l’incombenza degli impegni di cura ed assistenza, che la presenza di un figlio/parente disabile implicano, al fine di recuperare dimensioni personali, familiari e di coppia.

Nonostante le difficoltà il nuovo Consiglio d’Amministrazione conferma l’ambizioso obbiettivo di aprire una seconda Casa Famiglia affinché la Fondazione possa diventare concreto soccorso per un numero sempre maggiore di genitori e possa creare per la disabilità grave la prospettiva di un futuro almeno simile per qualità a quello offerto da una vera famiglia.

18/06/22

"ABOUT CREMONA", COSI' GLI ORTI DI VIA 11 FEBBRAIO DIVENTANO PIU' BELLI

 

Fa caldo, ma non terminano le attività all'interno del Giardino di casa Barbieri - Raspagliesi, un angolo verde nel cuore della città e sempre più luogo di incontro tra generazioni grazie alle attività sportive che si svolgono nella storica palestra Barbieri, rimessa a nuovo e gestita dal Basket Pool, alle attività della cooperativa Nazareth e di Rigenera che afferiscono al Civico 81 e a quelle dedicate agli anziani nel Centro Diurno Barbieri, gestito da Cremona Solidale.

Il progetto nato appena prima della pandemia, "Oltre il giardino", sta raggiungendo piano piano il suo scopo nonostante le limitazioni alla socialità degli ultimi due anni. Un ulteriore passo avanti per rigenerare questo spazio lo offrono gli studenti del Liceo Artistico Stradivari che nell'ambito delle attività di alternanza scuola lavoro con il professor Michele Bozzetti, hanno realizzato dei progetti per riqualificare i vasconi dove viene coltivata frutta e verdura. Un lavoro coordinato da Vittoria Altobello, ex studentessa e ora laureanda all'Accademia di Brera, che ha pensato a un progetto artistico che facesse dialogare le diverse realtà del quartiere e i diversi frequentatori del giardino nell'ottica dell'arte come strumento di comunicazione.

Queste le studentesse della 4C indirizzo pittorico che hanno prodotto i lavori: Iris Zanicotti, Francesca Borsotti, Carlotta Melgari, Alessia Lipomani, Laura Galetti, Giulia Zaninelli.

I bozzetti prendono spunto dal mondo naturale: insetti posati su una foglia, onde, un bosco, un frutto, pianeti. Per ora semplici disegni sulla carta, che dovranno essere completati con elementi tridimensionali dall'effetto tattile. Quindi fiori che avranno la consistenza di bottoni, tronchi d'albero fatti con tappi in sughero e bastoncini, gocce d'acqua evocate da semisfere in plastica trasparente, corpi celesti in forma di compact disc.Ogni vasca avrà una sua caratterizzazione, per un percorso che si presta a diventare luogo di lezioni all'aperto per i più piccoli, ma anche laboratorio per le diverse forme di disagio psichico e sociale.

"Il progetto vedrà un'applicazione pratica da settembre - spiegano il professor Bozzetti e Giusy Brignoli, responsabile della coop. Rigenera - Per vederlo realizzato contiamo di rivolgerci a un artigiano che aiuti i ragazzi a concretizzare le idee e decorare le vasche con le competenze necessarie. Contiamo molto su chi abbia voglia di mettersi in gioco e aiutarci a completare il lavoro!".

La riqualificazione delle vasche fa parte della progettualità "About Cremona, nuove produzioni, nuove relazioni”, finanziata da Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona, per il rafforzamento del lavoro di comunità avviato nel giardino Barbieri Raspagliesi da Comune di Cremona, Fondazione Città di Cremona, Cremona Solidale, scuole e cooperative del Consorzio Solco che ha sede al Civico81. Con l'obiettivo di favorire la partecipazione diretta dei cittadini, degli studenti e delle famiglie nella cura e nell’animazione di questo spazio, attraverso orti scolastici e progetti sull’agricoltura biologica, la salute, il benessere, il diritto alla terra e l’outdoor education.

"Il progetto About Cremona è partito l'anno scorso, ma ha dovuto fare i conti, purtroppo, con le limitazioni alla socialità imposte anche nel 2021 dalla pandemia", afferma Rosita Viola, assessore alle Politiche sociali. "Questo spazio fisico è stato utile non solo per il progetto, ma anche per le attività ricreative delle scuole di via XI febbraio, tanto più in una fase in cui limitare la permanenza degli alunni nelle aule era consigliata anche per motivi sanitari. Adesso ci piacerebbe coinvolgere sempre più il centro diurno Barbieri e i disabili della comunità che si è stabilita all'ultimo piano ristrutturato di casa Barbieri Raspagliesi".

"La cosa più bella è l'essere riusciti a coinvolgere le scuole e soprattutto il Liceo artistico per rendere vivo il giardino con tante attività", afferma Uliana Garoli, presidente Fondazione Città di Cremona. "Quella che era partita come una scommessa, con l'apertura della porta nel muro che divide via XI febbraio da via Bonomelli, sta diventando una cosa sempre più bella e in continua crescita, con grandissime potenzialità.

Tante scuole nell'ultimo anno hanno usufruito di questo giardino e credo che questo diventerà una bella abitudine anche a prescindere dall'emergenza".

 

11/06/22

PALAZZO FODRI, IL PORTE APERTE FESTIVAL FA TAPPA ANCHE QUI

Matteo Marchesini e Giovanni Catelli sui "luoghi" nella poetica di Pasolini, intervistati da Barbara Caffi; Sara Colaone, che con Michele Ginevra ha tratteggiato la figura di Georgia O’Keefe, artista del modernismo americano; Eleonora Marangoni e il suo rapporto con la città di Parigi in “Paris, s’il vous plaît” in una conversazione con Sara Mariani. Sono stati i primi tre incontri letterari ospitati nel cortile di palazzo Fodri venerdì 10 giugno, prima giornata del Porte Aperte festival giunto quest'anno alla settima edizione.

Un'occasione anche per scoprire la mostra del fumettista Pablo Echaurren, "COntrofumetto", in corso nella galleria PQV Fine Art (visite guidate: 11 giugno, ore 16:00; 18:30; 12 giugno, ore 11:00; 16:00; 18:30), nello stesso contesto architettonico del palazzo che è una delle più belle rappresentazioni del Quattrocento cremonese e su cui Fondazione sta investendo molto. Il Consiglio ha infatti già deliberato un prossimo intervento di restauro conservativo che interesserà la facciata di corso Matteotti, mentre è già stato effettuato il restauro della porzione di edificio più recente.

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06/05/22

CONSEGNATI I PREMI ALLA MEMORIA DI ATTILIO BARBIERI

Sono quattro i beneficiari dell’edizione 2022 del Premio alla memoria di Attilio Barbieri, consegnato venerdi 6 maggio nel salone di Palazzo della Carità, una tradizione che la Fondazione Città di Cremona ravviva ogni anno, per ricordare il giovane partigiano caduto per mano delle truppe di occupazione il 26 aprile 1945 in Piazza San Luca.
In questa edizione del premio, che cade nel tragico contesto della guerra nell'est Europa, uno dei riconoscimenti è andato a tre giovani studenti ucraini del conservatorio Monteverdi: Kseniia Overko, Tetiana Petriv e Olesandr Puzankov, soprano le prime due, violinista il secondo, segnalati dalla presidente del Monteverdi Anne Colette Ricciardi.
“Nessuno di noi – ha detto la presidente della Fondazione Uliana Garoli - avrebbe mai pensato di essere qui testimoni di questa guerra che rappresenta un salto indietro nella storia. Siamo solidali nei confronti di tutti coloro che soffrono e poter dimostrare la nostra vicinanza a questi studenti, significa dire che la comunità cremonese è con loro, anzi siamo la stessa comunità”.

“Noi come Fondazione – ha aggiunto ancora - ricordiamo dal 1947 Attilio Barbieri, un ragazzo di 16 anni, studente del liceo Manin che ha perso la vita in un contesto di guerra. Tutte le volte che ci viene data una testimonianza di memoria, noi sentiamo la responsabilità di portarla avanti per sempre. Oggi il simbolo è particolarmente importante perchè si cala nell'attualità più drammatica”.

“Ringrazio moltissimo la Fondazione”, ha detto Ricciardi. “E' stata una grande gioia trovare una sensibilità immediata e una risposta così calorosa a una richiesta di appello. Speriamo che sia il segno di un futuro un po' migliore, questi ragazzi se lo meritano”.

I tre studenti si sono poi esibiti in un momento musicale accompagnati al pianoforte da Elisabetta Chiarato, che ha visto l'esecuzione dell'Ave Maria di Giuseppe Verdi e di brani di Myroslav Skoryk e Antonín Dvorák, per finire con una canzone popolare ucraina. E' stato chiesto il bis e l'hanno concesso: l'inno nazionale ucraino.
 
Un altro premio è andato a Francesco Pupa, segnalato da Gianfranco Bonazzoli, presidente dell’Associazione Donatori Tempo Libero: da dieci anni, Francesco presta gratuitamente la propria opera presso l’Associazione, che come noto svolge un fondamentale servizio per anziani, disabili e infortunati di tutte le età, adattando attrezzature ed ausili senza chiedere nulla in cambio
Premiato, su segnalazione del dirigente Carlo Pitturelli, anche un gruppo di studenti dell'Istituto superiore Stradivari, in rappresentanza dei ragazzi che hanno creato la web radio “Stradio”, un progetto che affianca allo sviluppo di competenze utili per un uso consapevole dei media a competenze di cittadinanza attiva e partecipazione. I componenti della redazione sono essenzialmente gli studenti del triennio che riescono ad integrare nuovi ragazzi attraverso attività di accompagnamento e tutoring.
Premio Barbieri anche per Gabriele Gregori, per l'iniziativa di pulizia delle sponde del Po, avviata in autonomia lo scorso anno durante i suoi allenamenti di canottaggio, e poi strutturata in un vero e proprio proprio progetto, #RiPopuliamolo, avviato nell’agosto del 2021 dall’esigenza di salvaguardare il patrimonio ambientale e paesaggistico costituito dal Fiume Po e dalla sue pertinenze. Canottiere della Società Bissolati, Gabriele ha iniziato a raccogliere in solitaria i rifiuti e ha successivamente coinvolto gli Enti Pubblici di riferimento.
Alla consegna dei premi, del valore complessivo di 12mila euro, hanno preso parte oltre alla presidente di Fondazione Uliana Garoli, il vice Fiorenzo Bassi, il sindaco Gianluca Galimberti, l'assessore Rosita Viola, mons. Ruggero Zucchelli in rappresentanza del vescovo, il segretario generale della Fondazione Lamberto Ghilardi e la famiglia Bellini – D'Avella che ha voluto integrare il fondo per gli studenti ucraini con una donazione in memoria della figlia Paola. Una vicinanza, quella tra la Fondazione e la famiglia della giovane scomparsa prematuramente, che si è già concretizzata con altri contributi tra cui la donazione per la riqualificazione dell'aiuola nel giardino di via XI febbraio 60.

30/04/22

GIU' LE IMPALCATURE, PALAZZO FODRI TORNA A SPLENDERE

L'ex sede del Monte di Pietà di corso Matteotti è tornata a splendere, dopo l'intervento di restauro conservativo delle facciate commissionato da Fondazione Città di Cremona nell'ambito della manutenzione del proprio patrimonio immobiliare.

Si tratta della parte più recente del complesso di palazzo Fodri, che ospita il Centro provinciale per l'impiego e l'azienda di servizi informatici Net4Market. La costruzione risale all'inizio del Novecento ed è sorta sulle fondamenta della chiesa di Valverde.

Il progetto steso dallo studio Beltrami Architettura e Ingegneria, con la consulenza dell'architetto Angelo Landi, ha puntato sulla eliminazione di tutti gli elementi di degrado presenti su prospetti e finiture, e a garantire una migliore conservazione dei materiali, attraverso stuccature e la posa di una finitura protettiva idrofuga. Inoltre era necessario garantire migliori condizioni di sicurezza, evitando distacchi imprevisti e ottenere una unitarietà d'immagine complessiva che rimediasse ai tanti interventi di manutenzione disomogenei effettuati nel corso degli anni. L'omogeneità del complesso è stata ottenuta mediante una velatura finale, uno strato di pittura molto diluito.

Tra i punti più problematici, la sistemazione dei timpani delle finestre e quella del balcone, dove si erano formate vaste chiazze di umidità con deterioramento del materiale, stessa cosa avvenuta lungo la facciata della stretta via Valverde.Una facciata particolare, quella del palazzo che apre la quinta scenografica di corso Matteotti, ricco di splendidi esempi di dimore signorili, a cominciare dall'adiacente porzione, la più antica, di palazzo Fodri. Il piano terra fino al marcapiano è caratterizzato da un finto bugnato realizzato con una miscela di marmo bianco impastato in malta di calce e cemento, una scelta che, a inizio Novecento, doveva esaltare l'importanza dell'istituto poi diventato Cassa di risparmio delle Province lombarde, avvicinandolo allo stile amato dai grandi banchieri fiorentini nei loro palazzi.Per evitare danneggiamenti dovuti all'azione dei piccioni è stato utilizzato filo elettrificato inserito in una banda in plastica flessibile adesiva, che si adatta all'andamento irregolare del prospetto e agli elementi decorativi, risultando così invisibile.

L'intervento, il cui costo alla fine ha raggiunto i 280mila euro, godrà del bonus facciate, per il recupero del 90% dei costi sostenuti nel 2021 e del 60% per quelli di quest'anno. Esecuzione delle opere da parte dell'impresa Brignoli di Bergamo.

"Un intervento che abbiamo fatto nella consapevolezza dell'importanza dei nostri beni, che sono poi patrimonio di tutta la comunità cremonese", spiega Uliana Garoli, presidente della Fondazione. "Ora intendiamo proseguire con un ulteriore e più impegnativo lavoro sulla facciata di palazzo Fodri, che presenta alcuni distacchi di intonaco. In questo caso, contrariamente al primo, l'immobile è vincolato dalla Soprintendenza, quindi occorrerà ottenere l'autorizzazione per effettuare i primi assaggi e le indagini propedeutiche".

24/04/22

CENTRO ANZIANI STRADIOTTI, CON LIBRI E COMPUTER UNO SPAZIO APERTO ALLA CITTA'

Riprende a pieno regime l'attività il centro Anziani Stradiotti di via Alfeno Varo, dopo alcuni mesi di restyling a cura dei volontari Auser che lo gestiscono.
Sabato 23 aprile si è svolto un momento inaugurale per illustrare le novità introdotte, alla presenza dell'assessore ai servizi sociali Rosita Viola, di Donata Bertoletti, presidente Auser provinciale, Giorgio Toscani, presidente Auser Unipop e dei componenti del Cda di Fondazione Città di Cremona, proprietaria dell'immobile, Uliana Garoli, Fiorenzo Bassi, Roberto Galletti. Tra i presenti anche presidente e vice di Auser comprensorio Cremona, Manuela Cavedagna e Giuseppe Taino.
La sede si è arricchita con due importanti donazioni di libri: quelli appartenuti a Massimo e Rossana Terzi, ceduti dalla sorella del noto architetto scomparso due anni fa, Lodovica; e i circa mille volumi donati da Stefano Salvadori e Mariachiara Villa. La lettura come mezzo per condivere esperienze e tenere allenata la mente è una delle attività di gruppo che già vengono svolte dai volontari dell'Università popolare nei loro incontri con gli anziani e che ora potranno essere implementati.
Altra attività che ha preso il via è quella dell'alfabetizzazione digitale, un vero e proprio avviamento all'utilizzo del pc per sbrigare attività pratiche, avviata grazie ad un progetto della Cooperativa di Bessimo finanziato da Fondazione Città di Cremona. I giovani (presenti Niccolò ed Elvira) in piccoli gruppi, insegnano ad alcuni anziani l'utilizzo del pc - ad esempio per attivare lo Spid, o accedere al fascicolo sanitario, o per prenotare una visita medica - e a loro volta gli anziani diventano tutor per i loro coetanei. Una catena di relazioni che sfrutta il divario generazionale in maniera virtuosa.
"Questo ed altri bandi - ha detto la presidente di Fondazione, Garoli - sono finanziati attraverso i residui dei nostri bilanci, che si reggono sulla gestione patrimoniale e sulla generosità dei cremonesi. E' importante sapere che gli utili non vanno a finire nella cassaforte, ma vengono restituiti alla città sotto forma di sostegno alle associazioni".
E'stata ricordata la figura di uno dei questi benefattori, la famiglia Stradiotti appunto, Eliseo e Stellina a cui è intitolato il centro. Menzionati anche gli altri lavori di conservazione del patrimonio in atto o da poco conclusi: Cremona Solidale, centro Barbieri di via XI Febbraio, palazzo Fodri ed altri.
"Abbiamo il dovere di farli rivivere come patrimonio di tutta la città".
Concetto sottolineato anche da Giorgio Toscani: "Quando ci è stato proposto il rinnovo della collaborazione eravamo titubanti, venivamo da due anni resi difficili dalla pandemia. Ci siamo chiesti: riusciremo a costruire qualcosa? La prima scintilla sono stati i libri donati".
Da qui un rinnovato entusiasmo e la preparazione di altre attività, come il gioco del burraco, che verrà proposto grazie alla collaborazione con un'associazione che stava cercando spazi. "Vogliamo che questo diventi punto di riferimento per i residenti del centro cittadino", ha concluso Toscani.
Donata Bertoletti ha illustrato le novità in atto alle numerose frequentatrici del centro, mentre Rosita Viola ha parlato dell'importanza delle relazioni dopo due anni di solitudine forzata a causa della pandemia e dell'importanza della lettura, "elemento di socialità che non possiamo permetterci di perdere".
Un grazie, infine, ai volontari che materialmente rendono possibile l'apertura del centro, Walter e Rinalda: "Ci mettono tempo e idee", li ha lodati Bertoletti, che ha anche voluto evidenziare il crescente coinvolgimento di giovani nelle attività dell'Auser provinciale, come la gestione dei centri estivi.

13/04/22

Buona Pasqua al Centro Anziani Stradiotti

Scambio di auguri di buona Pasqua tra i frequentatori del centro Anziani Stradiotti di via Alfeno Varo 8. Insieme ad alcuni volontari, a consegnare le uova di cioccolato c’erano Giorgio Toscani, presidente di Auser Unipop Cremona e Crema che svolge le attività ludiche e culturali e Fiorenzo Bassi, vicepresidente di Fondazione Città di Cremona, che mette a disposizione in comodato questi spazi, storicamente frequentati dagli anziani del quartiere.

03/04/22

Spinadesco, le nuove attività del Mago di Oz a cascina Stradiotti

Nuove attività  a cascina Stradiotti, proprietà di Fondazione Città di Cremona a Spinadesco, sede per il recupero di persone con dipendenze da alcol e droghe. Dal 2018 i servizi sono in capo alla cooperativa Il Mago di Oz, che gestisce centro di pronta accoglienza e centro diurno semiresidenziale, accreditata anche per il trattamento del gioco d'azzardo patologico.
"La situazione che abbiamo trovato quando siamo arrivati", afferma il vicepresidente della cooperativa Giacomo Lazzari - era di una estrema trascuratezza degli ambienti, a causa delle difficoltà economiche del precedente gestore. Abbiamo puntato molto sul recupero degli spazi perchè riteniamo che quanto più un contesto è bello e piacevole, tanto più una persona avrà chiaro il concetto di cura di se stesso, in modo tale da poter essere reinserita in un contesto socio lavorativo il più adeguato possibile alle sue potenzialità".

E così oggi, dietro a quella che era la stalla, poi utilizzata come laboratorio di falegnameria nella precedente esperienza della cooperativa Fuxia, sono stati realizzati un paddock e recinti per animali ed è stato ristrutturato il silos, fulcro del progetto ergoterapeutico che vede nella cura degli animali - attualmente tre asini e cinque ovini - un passo verso il rientro degli utenti nella comunità sociale.

"Ora tutti gli spazi della cascina vengono sfruttati bene", aggiunge il responsabile della struttura di Spinadesco, Marco Lanzi. Il silos era in condizioni pericolose, adesso è diventato luogo di ricovero per gli animali; dove c'è il paddock c'era la vasca del letame che era franata, certamente un luogo non bello da vedere. La possibilità di far vivere in un contesto bello i nostri utenti, che di bello hanno poco nelle loro vite, è un concetto di cura che ci piace".

Negli ultimi giorni il cancello di via Roma, si è aperto per la prima volta da dopo lo scoppio della pandemia per una visita dei bambini della scuola d'infanzia del paese che hanno potuto accarezzare asine, pecore e caprette, un primo passo di apertura al territorio nell'ottica di far diminuire lo stigma sociale verso le persone affette da dipendenza.

"Siamo finalmente riusciti a mostrare gli esiti del nostro progetto, che avevamo pensato fin dal 2019 e che la pandemia ha rallentato, aprendo questo luogo per valorizzare le risorse dei nostri ospiti, le loro competenze e abilità", afferma Lanzi.
Il progetto con gli animali rappresenta un ulteriore tassello di una filiera di servizi della coopertiva che comprende uno SMI (Servizi multidisciplinari integrati) accreditato dalla Regione per la diagnosi e cura delle dipendenze, ambulatori e comunità, sempre sul bresciano.

"Il concetto di fondo dei nostri progetti - aggiunge Lazzari - è che per iniziare ad avere cura di sé bisogna aver cura anche dell'ambiente in cui si vive. Riuscire a far comprendere questa cosa alle persone inserite nei due servizi che gestiamo qui a Spinadesco porta ad avere rispetto del proprio corpo per quanto riguarda l'utilizzo delle sostanze, e al tempo stesso al rispetto della legalità, fino a farsi parte attiva nella società".

Il secondo progetto avviato, utilizzando il campo adiacente alla cascina, si chiama "Effetto serra" e consiste nella coltivazione di piccoli frutti, inizialmente fragole e ortaggi. L'obiettivo è l'autoconsumo, ma anche avviare un'attività di trasformazione per la quale sono stati presi contatti con un'azienda di marmellate e lavorazione ortaggi.

Il programma di recupero delle strutture non finisce qui: la cooperativa intende attivarsi presso la proprietà di cascina Stradiotti per recuperare anche il fabbricato lungo via Roma, a fianco dell'ingresso, in modo da trasferirvi magazzino e attrezzature, liberando così tutto il porticato della stalla, per poterlo utilizzare per le attività sociali e ricreative, con una sempre maggiore apertura al mondo esterno.

13/03/22

CANTIERE APERTO ALLA PALAZZINA SOLDI DI CREMONA SOLIDALE

Tornano i grandi cantieri a Cremona Solidale. A distanza di anni dall’ultimo, che ha riguardato la palazzina di riabilitazione e cure intermedie, è in pieno svolgimento il recupero dell’ala settentrionale della palazzina storica Soldi, dove si trasferiranno Centro Diurno Integrato e Centro Diurno Alzheimer (piano terra) e Comunità Duemiglia (primo piano).

Un intervento che la Fondazione ha fortemente voluto ai fini della conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio: “Il complesso di quello che per i cremonesi è ancora il vecchio ‘soch’ – afferma Uliana Garoli, presidente di Fondazione -  è la parte più consistente del nostro patrimonio, ma è importante anche da un punto di vista affettivo per la comunità cremonese. E’ importante perché è un luogo di cura e di attenzione alla persona e le due cose, attenzione al patrimonio e cura delle persone, per noi sono strettamente intrecciate. Nessuno poteva immaginare l’importanza di una ristrutturazione simile prima della pandemia, adesso ci si è resi conto che l’adeguatezza degli spazi è necessaria anche ai fini di sicurezza e salute”.

Un progetto pronto ormai da un paio di anni, appaltato per 3,5 milioni, Iva inclusa alla Paolo Beltrami Costruzioni Spa, i cui costi sono però lievitati a oltre 4 milioni. Il finanziamento avviene in parte con l’eredità pervenuta dal gioielliere Luciano Somenzi, e per la parte più consistente con fondi propri della Fondazione Città di Cremona.  Gli arredi degli interni saranno invece a carico dell’azienda Cremona Solidale.

IL PROGETTISTA - E’ l’architetto Massimiliano Beltrami a spiegare le caratteristiche dell'intervento: “I nodi principali sono stati determinati dal fatto che tutto l’immobile è vincolato, sia nella parte centrale dell'Ottocento, sia nelle due addizioni negli anni Trenta e Sessanta. Abbiamo interloquito con la Soprintendenza in varie occasioni e siamo arrivati ad una sintesi.

Abbiamo dovuto migliorare il progetto dal punto di vista sismico con interventi strutturali  molto consistenti e lo abbiamo aggiornato dal punto di vista impiantistico: parte strutturale e impiantistica hanno generato l’intervento di carattere architettonico conseguente.

Non si sono potuti fare interventi consistenti dal punto di vista dell'isolamento termico e solo nella parte più recente siamo intervenuti con isolamento interno. I generatori di calore sono di ultima generazione, molto performanti. Oltre alla Soprintendenza, abbiamo dovuto soddisfare anche le richieste degli altri enti autorizzatori,  Ats a Vigili del Fuoco”.

 I LAVORI -  L’intervento mira a recuperare parte dell’edificio esistente (Lotto 1) proponendo soluzioni architettoniche, strutturali e tecnologiche che non intacchino l’originalità del complesso, ma che garantiscano le migliori condizioni di comfort ambientale attraverso significativi incrementi di isolamento acustico, di efficienza energetica e di sicurezza.

La porzione di edificio oggetto di intervento è stata sottoposta ad interventi di consolidamento strutturale necessari per il raggiungimento del miglioramento sismico e riguardano circa 3000 mq (piani terra e primo) oltre a ulteriori 4000 distribuiti tra secondo piano, interrato e sottotetto che al momento non saranno utilizzati.

Una delle numerose opere di consolidamento strutturale è consistita nel collegamento tra muro e solaio, tramite posa di rete in fibra di basalto e geomalta e barre d’acciaio. Le mattonelle originarie sono state tolte per poi essere riposizionate. Consolidati i muri perimetrali con la creazione di una seconda parete portante di laterizi solidale a quella esistente.

Ulteriori limiti agli interventi  hanno riguardato la parte storica nella quale verranno posate delle catene all’intradosso delle volte.

I serramenti saranno tutti sostituiti con nuovi infissi in legno, dotati di zanzariere e sistemi di oscuramento sul lato dove non esistono persiane. A completare l’intervento, la sistemazione delle facciate, mantenendo una differenziazione dei colori (più chiaro nella parte storica, più scuro in quelle novecentesche) che rispecchierà la situazione originaria.

CENTRI DIURNI E COMUNITA’ ALLOGGIO DUEMIGLIA - Il progetto è stato rivisto anche per adeguarlo alle nuove norme anti contagio emerse durante la pandemia, in materia di edilizia. Una delle modifiche effettuate, ad esempio, riguarda la disponibilità di un bagno privato per ciascuna camera della comunità del primo piano.

Entro i mesi estivi saranno terminati – consegna dei materiali permettendo – i lavori di rinforzo strutturale, quindi inizierà la fare di allestimento degli ambienti che dovrebbe concludersi nella tarda primavera del 2023.

Il nuovo ingresso sarà dall’ala nord, laterale rispetto all’entrata principale. Il piano terra sarà suddiviso tra Centro Diurno Alzheimer (20 posti) e Centro Diurno Integrato (60 posti). Nel primo saranno realizzati ampi spazi per il soggiorno e il pranzo, una palestra, un ambulatorio – infermeria, vari bagni per le diverse esigenze, un’ampia sala per il riposo quotidiano, una stanza dedicata alla terapia occupazionale, una per il porzionamento dei cibi e un ufficio.

 Il Centro Diurno Integrato si svilupperà nella parte centrale più antica: anche qui ci saranno zona pranzo, soggiorno, riposo, ufficio e reception con soluzioni che consentono la posa delle reti tecnologiche senza intaccare le strutture murarie. Il CDI si estenderà fino alla zona adiacente alla chiesa: qui è previsto un locale per le terapie occupazionali, la palestra con spogliatoio, ambulatorio e stanze di servizio per ospiti e personale. 

Al piano superiore troverà collocazione la comunità alloggio per anziani “Duemiglia” con una potenzialità complessiva di 24 posti. Un tipo di offerta che risponde ad un crescente bisogno di differenziare l’offerta socio sanitaria rispetto alla tradizionale R.S.A. (Residenza Sanitaria Assistenziale), per le persone la cui autonomia non è ancora compromessa. 

Il secondo piano verrà lasciato a  rustico: al momento non ci sono le risorse per realizzare una seconda comunità alloggio che tuttavia è nei programmi.

I SOGGETTI COINVOLTI NELLA RISTRUTTURAZIONE

Fondazione Città di Cremona: proprietaria dell’immobile, concesso in comodato d’uso gratuito a:

Azienda speciale comunale Cremona Solidale: soggetto gestore dei servizi

Arch. Massimiliano Beltrami, progettista

 Arch. Marco Zaniboni, direttore dei lavori 

 Ing. Maurizio Marchisio, direttore lavori strutture

 Tecnici dell’impresa appaltatrice Paolo Beltrami Costruzioni Spa:

Arch. Simone Pierluca, responsabile commessa

Geom. Renato Kaneklin, direttore cantiere

Arch. Rimi Janka, capo cantiere

Altre Figure coinvolte:

RUP (responsabile unico del procedimento): avv. Lamberto Ghilardi

Direttore Lavori Impianti Meccanici: p.i. Massimo Cozzoli

Direttore Lavori Impianti Elettrici: p.i. Roberto Tarletti

Coordinatore per la sicurezza: geom. Stefano Antonioli

 

06/03/22

TERMINATO IL RESTAURO DELLA "DATTILOGRAFA" DI ERCOLE PRIORI

Nuova luce per La Dattilografa, scultura di Ercole Priori custodita all'interno della collezione artistica del Novecento della Fondazione Città di Cremona. Un'opera che testimonia la vena sperimentale di Priori - uno dei grandi artisti cremonesi del secolo scorso, autore tra l'altro del monumento a Monteverdi in piazza Lodi - ma estremamente fragile, segnata soprattutto dagli effetti di acqua e umidità.  

"Siamo felici di aver realizzato il recupero di un'opera importante dell'arte cremonese", spiega Uliana Garoli, presidente di Fondazione Città di Cremona. "La Fondazione nasce per portare avanti una antica vocazione di solidarietà verso i più deboli, e questo avviene anche attraverso la tutela e la conservazione del patrimonio che ci è stato affidato. In questo quadro si inserisce anche il restauro conservativo delle facciate di palazzo Fodri, immobile storico in cui è passata tanta parte della storia cremonese e che è tuttora a disposizione della comunità".  

Realizzata in gesso con un'anima metallica, la scultura risale ai primi anni Sessanta e una delle sue ultime apparizioni in pubblico è stata in occasione della mostra antologica in Santa Maria della Pietà, nel 2012 a pochi mesi dalla morte dell'artista. Per interromperne il continuo deterioramento Fondazione Città di Cremona, su impulso della conservatrice dei beni artistici, professoressa Tiziana Cordani, ne ha affidato il restauro a Maria Cristina Regini di Cremona Restauri. Lo studio della scultura è iniziato a luglio 2021 e a dicembre è stata effettuata la velatura finale, atto conclusivo di una serie di interventi che hanno ripristinato le parti mancanti. Particolarmente degradate erano quelle a contatto con il pavimento, quindi i piedi e i due supporti posteriori.  

"Il grado di deterioramento era molto avanzato - spiega Regini - probabilmente la statua è stata esposta ad agenti atmosferici che su una scultura come questa, di gesso con un'anima metallica, comportano l'innesco di tanti problemi: la parte metallica si deforma e provoca una sorta di 'esplosione', causando il distacco del gesso". Il gesso assorbe umidità; l'anima in ferro risente della stessa deformandosi e provocando macchie dovute all'ossidazione. Erosioni, abrasioni, fessurazioni e fratturazioni sono state stuccate e quindi mimetizzate con una leggera velatura di colore finale.  

Opera di grande impatto visivo, la Dattilografa colpisce per la sinuosità delle forme e l'essenzialità dei tratti: quelli appena accennati del volto e delle dita affusolate che battono sui tasti della macchina da scrivere appoggiata sulle ginocchia, gli stessi tasti che sembrano dialogare con le dita.

Ma anche un'opera enigmatica nella sua stilizzazione, che insieme alla Cucitrice realizzata da Priori negli stessi anni, evoca qualcosa di più della semplice raffigurazione di un mestiere al femminile negli anni Sessanta ancora in voga ed oggi praticamente sparito. 

La Dattilografa, tanto affascinante quanto fragile, rimasta nascosta per anni, può ora tornare ad essere fruibile dal pubblico, insieme ai quadri che compongono la ricca collezione d'arte della Fondazione - la maggiore rassegna dell'arte cremonese del Novecento - all'interno del palazzo della Carità di piazza Giovanni XXIII.